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Epatite C: Rossi (Toscana) contro Pani: «No a una sanità fatta di calcoli astratti». La replica: «Fa campagna elettorale»

di L.Va.

«Noi contestiamo la scelta di politica sanitaria fatta da Aifa, che si basa semplicemente su un calcolo economico astratto e non su una valutazione di prevenzione, che produrrebbe effetti positivi in termini sanitari e, nel medio periodo, anche in termini di risparmio sulle spese del servizio». Lo afferma il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi rispondendo alle osservazioni del direttore dell'Aifa Luca Pani.
«Secondo i nostri calcoli - osserva Rossi - con l'intervento preventivo, evitando che la malattia si trasformi in cirrosi, sarà possibile realizzare un risparmio per la Toscana di diverse centinaia di milioni. Considerato inoltre che i farmaci con la gara potranno avere un ribasso anche in relazione alla richiesta di rifornire in un tempo più breve un maggiore quantitativo di prodotto, è evidente la convenienza del piano toscano per il sistema sanitario».

Rossi: «In tre anni cureremo 26mila pazienti»
Rossi spiega che «ogni anno ci sono in Toscana centinaia di morti. Se procediamo secondo il piano Aifa (3.500 interventi all'anno), per effettuare una prevenzione completa sulla popolazione ammalata, per eradicare la malattia, occorrerebbero più anni e maggiori spese. Con il piano della Regione in tre anni cureremo 26mila pazienti (8.600 all'anno). Seguendo il conto dell'Aifa la riduzione assai lenta della malattia finirebbe per costare di più e sopratutto comporterebbe più decessi. La mortalità annuale in Toscana è di circa 350 ammalati e di alcune migliaia in Italia. Mentre con la riduzione più veloce, in tre anni eradicheremo la malattia con un risparmio di vite umane straordinario e spendendo notevolmente di meno». «Prendendo per vero il calcolo fatto da Pani - astratto, perché elude l'aspetto di riduzione dei costi a seguito della gara, da una trattativa tutta da fare e dalla riduzione graduale della malattia e del costo del suo mantenimento - e seguendo un calcolo prudenziale, il costo dell'intera operazione su 12 anni - rileva ancora il presidente della Toscana - si aggira sui 400 milioni, superiore a quello previsto dalla Regione. È come se il Ssn decidesse di non fare un investimento di salute e di risparmio. Sarebbe come - si conceda l'analogia - decidere di mantenere a vita i lavoratori in cassa integrazione, anziché fare un investimento produttivo sicuro. Ma se questo è discutibile in economia non lo è affatto in sanità pubblica, dove non si può derogare ai principi. Per questo - conclude Rossi - il pm Guariniello ha ipotizzato che il venire meno ai doveri di cura provocherebbe lesioni gravi e precise responsabilità. Questa è una battaglia politica che farò fino in fondo per salvare la vita alle persone»

Controreplica di Pani: «La campagna elettorale non giustifica illusioni ai pazienti»

Ma il botta e risposta non finisce qui. Pani prontamente ribatte a Rossi«Il fatto che ci si trovi in campagna elettorale non può giustificare la propagazione di informazioni illusorie nei confronti di oltre un milione di cittadini italiani malati. Lo Stato intende eradicare la
malattia a partire dalla trattativa condotta da Aifa e al fondo predisposto dal Governo. La propaganda non dovrebbe mai arrivare al paradosso di implicare che solo in Toscana i malati saranno curati. E altrove no? Sono pensieri che si commentano da soli».

E Rossi: «Pani la butta in caciara».


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