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Il medico di Crocetta: «La Borsellino va fatta fuori come suo padre». Il governatore si autosospende. Ma la telefonata non risulta

di Nicoletta Cottone

«Mi auto-sospendo immediatamente da presidente della Regione». Lo ha detto il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, sull'onda delle polemiche per l'intercettazione della telefonata col suo medico Matteo Tutino, che parlando dell'ex assessore Lucia Borsellino ha detto: «Va fermata, va fatta fuori come suo padre». Crocetta ha attribuito le sue funzioni al deputato del Pd, Baldo Gucciardi, entranto in giunta solo due giorni fa come assessore alla Salute. L'ex medico personale di Crocetta, Matteo Tutino, è coinvolto in una indagine della procura di Palermo. Contro di lui è stato emesso nei giorni scorsi un provvedimento cautelare per truffa e peculato.

Solidarietà di Renzi a Borsellino
Un abbraccio di solidarietà è stato inviato dal presidente del Consiglio Matteo Renzi a Lucia Borsellino, la figlia del magistrato Paolo, ucciso dalla mafia nella strage di via d'Amelio il 19 luglio del 1992. A lei questa mattina il premier ha fatto la prima telefonata della giornata. A provocare la bufera sono state le intercettazioni, riportate da L'Espresso, nelle quali Matteo Tutino, l'ex primario del reparto di Chirurgia plastica di Villa Sofia di Palermo, parlando al telefono con Rosario Crocetta, ha fatto riferimento all'ex assessore alla Salute Lucia Borsellino, dicendo «va fatta fuori, come suo padre». Lucia Borsellino si è dimessa il 2 luglio dall'incarico di assessore regionale alla Sanità in Sicilia.

Una frase choc Crocetta non ha replicato
Alla frase choc pronunciata da Tutino il presidente non avrebbe replicato, restando in silenzio. Un silenzio giustificato dal governatore proprio dal non averla sentita. «Non ho sentito quella frase attribuita al dottor Tutino. Non l'ho sentita. Se l'avessi sentita avrei reagito violentemente», ha dichiarato il governatore Rosario Crocetta.

Il legale di Crocetta in procura
L'avvocato Vincenzo Lo Re, legale del presidente della Regione Siciliana Crocetta, è giunto alla palazzo di giustizia di Palermo. Il legale attende di potere conferire con i magistrati della Procura. In questo momento il procuratore aggiunto Leo Agueci e il sostituto Luca Battinieri, con il comandante del Nas, sono riuniti nella stanza del capo della Procura.

Procuratore Lo Voi: agli atti non risulta la telefonata
Ma per la procura di Palermo la telefonata non risulta agli atti. «Agli atti dell'ufficio non risulta trascritta alcuna telefonata del tenore di quella pubblicata dalla stampa tra il governatore Crocetta e il dottor Matteo Tutino», ha detto il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi. «I carabinieri del Nas - ha aggiunto Lo Voi - hanno escluso che conversazioni simili siano contenute tra quelle registrate nel corso delle operazioni di intercettazione nei confronti di Tutino». Questo il testo integrale della dichiarazione del procuratore Lo Voi: «Con riferimento a notizie giornalistiche diffuse nella giornata di oggi secondo le quali nel corso di una telefonata intercettata tra il presidente della regione Rosario Crocetta e il dottore Matteo Tutino quest'ultimo avrebbe affermato che la dottoressa Lucia Borsellino “va fatta fuori. Come suo padre”, ritengo necessario precisare che agli atti di questo ufficio - ed in particolare nell'ambito del procedimento n° 7399/2013/21 non risulta trascritta alcuna telefonata tra il Tutino e il Crocetta del tenore sopra indicato. Analogamente i carabinieri del Nas che hanno condotto le indagini nel suindicato procedimento hanno escluso che una conversazione del suddetto tenore tra i predetti sia contenuta tra quelle registrate nel corso delle operazioni di intercettazione nei confronti del Tutino».

Alfano: sdegno e affettuosa vicinanza a Lucia Borsellino
Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha chiamato Lucia Borsellino per esprimerle «sdegno, affettuosa vicinanza e solidarietà per quelle parole che pesano in modo gravissimo e incancellabile sulla coscienza di chi le ha pronunciate». Alfano, si legge in una nota, «auspica che sia vero quanto affermato dal presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, e cioé che non ha sentito la “irripetibile frase pronunciata dal suo medico”».

Guerini: le parole, ma anche i silenzi, sono gravi
«Esprimo a nome di tutto il Pd la nostra vicinanza e la nostra amicizia a Lucia Borsellino. Le parole ma anche i silenzi che emergono dalle intercettazioni e che coinvolgono la sua persona e un martire della Repubblica come Paolo Borsellino sono gravi, inaccettabili e provocano ribrezzo», ha rincarato la dose Lorenzo Guerini, vicesegretario nazionale Dem.

Salvatore Borsellino: grave che Crocetta non abbia difeso Lucia
«Tutino dice una cosa gravissima perché non dice di farla fuori dall'assessorato, ma come suo padre. Ed è grave che Crocetta non l'abbia reso noto questo episodio e non lo abbia subito estromesso dal suo entourage. Chiederò a Crocetta come mai non l'abbia fatto», ha detto Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso dalla mafia, rispondendo ai giornalisti. «Voglio andare a fondo su questa vicenda - ha detto Salvatore Borsellino - e capire perché Crocetta non abbia denunciato questo episodio».

Da più parti la richiesta di dimissioni
Crocetta, che inizialmente non ha replicato alle richieste di dimissioni piovute da più fronti politici, ha quindi spiegato di voler essere sentito al più presto dai magistrati palermitani che indagano sul medico accusato di truffa e peculato. «Inevitabili dimissioni Crocetta e nuove elezioni. Quelle parole su Lucia Borsellino una vergogna inaccettabile. #Sicilia», ha scritto su twitter il sottosegretario all'Istruzione, Davide Faraone, braccio destro di Renzi in Sicilia in merito all'intercettazione tra il medico Matteo Tutino e il governatore Rosario Crocetta. «Un paladino dell'antimafia come Crocetta sa che i silenzi possono fare più male delle parole. A Lucia Borsellino tutta la mia solidarietà», ha scritto su twitter Debora Serracchiani, vice segretario del Pd. «Crocetta si è autosospeso? Non mi piace, è una cosa temporanea, significa che non si prende le sue responsabilità. Dovrebbe dimettersi invece, e farlo subito», ha commentato il senatore del Movimento 5 Stelle, Michele Giarrusso. «Siamo ben oltre il limite della decenza e della moralità. La conversazione telefonica tra il dottor Tutino e il governatore Crocetta segnano un punto di non ritorno. I silenzi del governatore davanti alle raccapriccianti frasi del primario su Lucia Borsellino sono una condanna senza appello», ha affermato in una dichiarazione il deputato siciliano di Sinistra Ecologia Libertà, Erasmo Palazzotto.


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