Aziende e regioni

Piemonte, va sprecato il 30% dei pasti in corsia

di Emiliano Calabrese

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Circa il 30% dei pasti serviti negli ospedali piemontesi finisce nel cestino dei rifiuti. E' questo il dato più rappresentativo che emerge dalla ricerca, coordinata dalla dottoressa Maria Luisa Amerio responsabile della struttura di dietetica e nutrizione dell'ospedale di Asti, presentata all'Expo di Milano presso il teatro Slow Food e che vede come relatori il Direttore della sanità regionale Fulvio Moirano ed il Coordinatore della rete piemontese di dietetica e nutrizione civica Andrea Pezzana.
L'indagine ha visto coinvolti 13 nosocomi della regione subalpina dove per due settimane consecutive è stato osservato il gradimento dei pazienti nei confronti dei pasti messi loro a disposizione. Complessivamente è stata analizzata la somministrazione di 39.545 piatti, suddivisi in poco meno di 9.000 menù completi.
I risultati mettono in risalto anche come la maggior parte dei rifiuti si ottiene quando i pazienti non hanno la possibilità di effettuare la scelta dei pasti che dovrebbero poi consumare. In questo caso ad essere poco graditi, con percentuali che superano il 50%, sono sia il pane che il contorno, ma anche tutti gli altri piatti vengono rifiutati in percentuali che vanno dal 38 al 56%. Questo significa che spesso i pazienti, durante il loro periodo di ricovero, non effettuano una corretta alimentazione rischiando così di pregiudicare il proprio percorso di cura.
La ricerca, inoltre, si è occupata di dare un valore al notevole spreco alimentare che tutti i giorni si perpetra nei luoghi di cura del Piemonte presi in considerazione. E' stato stimato, infatti, il valore annuo dei pasti messi a disposizione tutti i giorni negli ospedali oggetto della ricerca, circa 23 milioni di euro, e risultano più di 2,6 quelli che vanno a finire letteralmente nel bidone della spazzatura. Magari non sarà possibile recuperarli in termini di minore spesa, ma uno degli obiettivi dello studio è quello di legarsi alla legge regionale “Buon Samaritano” per mettere a disposizione delle persone indigenti i pasti avanzati.


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