Aziende e regioni

Dl Cresci Italia, Piemonte apripista: via all’apertura di nuove farmacie

di Emiliano Calabrese

Ci sono voluti circa quattro anni ma alla fine le prime farmacie previste nel decreto-legge “Cresci Italia” sono state aperte. Il tempo trascorso tra l'approvazione della norma e la sua effettiva attuazione va imputato alle non poche richieste di pronunciamento presso i vari Tribunali amministrativi regionali, talvolta in relazione ai bandi regionali di concorso, ma più spesso rispetto all'individuazione delle sedi da parte dei Comuni.
Rispetto alle farmacie aperte in Piemonte, grazie anche agli uffici della Regione che hanno risposto colpo su colpo ai vari ricorsi, la graduatoria dei candidati vincitori delle 147 sedi farmaceutiche previste, approvata con Determina della Direzione Sanità 2 dicembre 2014 n. 1039, ha avuto in questi giorni i primi esiti positivi.

Prime aperture , tempi da rispettare
Sono i cittadini di San Mauro, Ciriè (ASL TO4) e Moncalieri (ASL TO5), comuni facenti parte della città Metropolitana di Torino, a beneficiare per primi del potenziamento del servizio di distribuzione dei farmaci e magari, perché no, di tutto quello che il Patto della Salute 2014-2016 definisce all'interno della “farmacia dei servizi”. Ad oggi, in Piemonte, risultano accettate da parte dei candidati vincitori circa 70 nuove sedi sparse su tutto il territorio regionale. Vale la pena ricordare che gli assegnatari, dal momento dell'accettazione, hanno 180 giorni di tempo per espletare tutte le procedure necessarie all'apertura. Potrebbe sembrare un tempo sufficiente ma, alle volte, individuare i locali idonei ed organizzare l'attività non è cosa semplice. Da sottolineare anche l'aspetto relativo agli investimenti necessari a carico dell'assegnatario che possono arrivare fino a 500mila euro.
Insomma, finalmente per un buon numero di giovani farmacisti si stanno delineando le condizioni per svolgere la professione alla quale hanno dedicato tanti anni di studi. Rimane ora da capire come potrebbero influenzare le prossime aperture le norme in materia previste nel Disegno di legge Liberalizzazioni e in particolare l'ingresso delle società di capitali nelle proprietà. La speranza e che, comunque vada, non servano altri quattro anni per valutare appieno gli esiti della legge.


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