Aziende e regioni

Tangenti sanità Lombardia: 80mila euro di mazzette già pagate e le altre

di Angelo Mincuzzi e Sara Monaci

Ancora un'inchiesta sulla sanità lombarda. E anche stavolta si parla di tangenti versate dagli imprenditori a politici e funzionari pubblici per l'aggiudicazione di appalti. Il gip di Monza, su richiesta del procuratore Manuela Massenz, ha richiesto ieri l'arresto di 21 persone, di cui 9 in carcere, 7 ai domiciliari e 5 con obbligo di firma. A questi si aggiungono 2 indagati. I reati: corruzione, turbativa d'asta e associazione a delinquere per gare truccate nel settore odontoiatrico, relativamente a 4 principali commesse per oltre 200 milioni, due all'ospedale di Vimercate (2010 e 2015), una al Bolognini di Seriate (2010) e una agli Istituti clinici di Perfezionamento (2013). In carcere il presidente della commissione sanità in consiglio regionale Fabio Rizzi, uno degli uomini più noti della Lega Nord della Lombardia, in Regione dal 2013 ed ex senatore. Il politico, varesino di 49 anni, ha la paternità della riforma sanitaria del Pirellone appena approvata. Insieme a lui agli arresti Mario Valentino Longo, suo braccio destro nello staff. Nell'elenco manager e funzionari degli istituti sanitari, tra cui Maria Paola Canegrati, azionista della società Implanta.

Il carcere, dicono gli inquirenti, è necessario per il rischio di inquinamento prove e per la reiterazione del reato. Non ci sono solo le tangenti già intascate, 50mila euro spartiti tra Rizzi e Longo (il primo ebbe pagata la campagna elettorale del 2013 ) e 38mila finiti nelle tasche del solo Longo, versate dall'imprenditrice per aggiudicarsi le esternalizzazioni del settore odontoiatrico. Ci sono anche le «prospettive» future: Canegrati prometteva ai due politici 1,5 milioni se la vendita delle azioni della Implanta fosse andata a buon fine, e altri 120mila euro l'anno se ci fossero state altre gare «assicurate». Si legge nell'ordinanza del gip Giovanna Corbetta che «Canegrati, promotore di un sistema societario attivo nel campo dell'odontoiatria nonché nel commercio di materiale odontoiatrico (...) procurava, attraverso turbative d'asta, la corruzione degli associati Longo e Rizzi e la corruzione dei funzionari pubblici preposti alla gestione dei servizi di odontoiatria affidati in service ai privati dalle singole aziende ospedaliere e alla fornitura del materiale odontoiatrico e ortodontico per i medesimi servizi, la stipulazione di vantaggiosi contratti (...) nonché, sempre attraverso la corruzione degli associati Longo e Rizzi, la stipulazione di vantaggiosi contratti con strutture private convenzionate».

Il progetto delinquenziale utilizzava anche intermediari. Longo e Rizzi erano azionisti di società aggiudicatarie, tramite la copertura delle loro compagne, intestatarie delle quote. L'ordinanza rivela l'intreccio tra le società di cui Rizzi e Longo sarebbero i soci occulti e Canegrati. Silvia Bonfiglio e Lorena Lidia Pagani, conviventi di Longo e Rizzi, sono socie della Spectre che controlla il 50% della Sytcenter, di cui Maria Paola Canegrati possiede il rimanente 50%. «Che le due conviventi fungano da paravento degli indagati - scrive il gip - è emerso in più di una conversazione». Intercettati il 14 maggio 2015, Rizzi e Pagani parlano delle prospettive di guadagno da affari in Brasile e in Cina e parlano di una società panamense e di una Usa, la More Than Lux, costituita da Rizzi e Longo, e di soldi che dovrebbero rientrare da un'altra società lussemburghese.

«Ma dalle intercettazioni - scrive il gip - è dato di intendere che queste non sono le sole società costituite dagli indagati, risultandone una seconda a Panama, la Ibesti International, e una a Dubai». L'8 agosto, due giorni dopo l'ok alla riforma sanitaria, il consigliere e la sua compagna parlano dell'affare brasiliano, legato alla costruzione di un ospedale pediatrico sul modello del milanese Buzzi. «Dall'ospedale pediatrico, cioè dall'ospedale in Brasile - dice Rizzi a Lorena Lidia Pagani - potrebbero venir fuori un paio di milioni a testa». Non solo. Rizzi accenna a un affare di «compravendita di zucchero per la Russia» che «potrebbe essere una milionata da dividere in tre». Intanto il Pd e Sca preparano una mozione di sfiducia nei confronti della giunta, mentre il presidente Roberto Maroni annuncia che la Regione «sarà parte civile in un eventuale processo». «Sono deluso, stupito
e incazzato - ha detto Maroni -. Non vogliamo coprire nessuno, chiunque abbia sbagliato risponderà». E Matteo Salvini annuncia la sospensione di Rizzi dalla Lega.


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