Aziende e regioni

Assobiomedica: il payback è una tassa sulle imprese. «Ssn al capolinea»

«Se tutta la Sanità ha deciso di fermarsi per 48 ore per denunciare la drastica diminuzione delle prestazioni offerte ai cittadini significa che siamo al capolinea. Sono anni ormai che il mondo della Salute, dai professionisti sanitari alle imprese, cerca di sensibilizzare le istituzioni sul lento peggioramento della nostra Sanità e senza un progetto serio e appropriato di sostenibilità del Servizio sanitario il rischio si fa altissimo». E’ la denuncia del direttore generale di Assobiomedica, Fernanda Gellona che è intervenuta al convegno “Uncostitutional payback: un’accisa sulla salute?” che si è svolto oggi a Roma. «Sarebbe stato un buon inizio mettere in pratica il Patto per la Salute - ha aggiunto - e invece ci ritroviamo a dover fare i conti con misure, che non ridurranno gli sprechi, ma che sono inique, inapplicabili e distruttive come quella del payback. E a farne le spese non saranno solo le imprese, ma anche i cittadini perché i tetti di spesa e il payback porteranno a una riduzione della spesa in dispositivi medici del 15%, quando senza di essi è impossibile erogare nessun tipo di prestazione sanitaria. Ma forse di questo il nostro Governo non ha ancora preso coscienza».

Le accuse sono tutte per il payback. «Il payback per i dispositivi medici – ha spiegato Gellona - serve sulla carta a far quadrare i conti, ma genererà un abbassamento della qualità delle prestazioni sanitarie e una quantità di ricorsi legali da parte delle imprese. Si tratta di una vera e propria tassa per le nostre aziende di circa 700 milioni di euro nel triennio, che porterà a un ulteriore impatto negativo per il settore di 600 milioni di euro tra disinvestimenti in ricerca, formazione del personale medico-sanitario, occupazione, studi clinici e immobilizzazioni. Questo significa rendere il nostro Paese non attrattivo per gli investitori e rinunciare a rendere la nostra Sanità competitiva a livello internazionale».

In questa direzione Assobiomedica lancia una proposta. «Governo e Regioni dovrebbero sedersi a un tavolo insieme a tutti gli attori del sistema salute – ha concluso Gellona - per definire soluzioni sostenibili, ma appropriate per il benessere del servizio sanitario e per la tutela della salute dei pazienti. Ci sono margini di risparmio in Sanità, che vanno però definiti nell'ottica di un rinnovamento delle strutture sanitarie e non di un loro impoverimento».


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