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Anticorruzione, la Lombardia vara l’Arac. Primo test tra un anno e mezzo

Via libera all'Arac, l'autorità anticorruzione in salsa lombarda che affiancherà e supporterà l'Anac, l'omologa istituzione nazionale. Il Consiglio regionale, presieduto da Raffaele Cattaneo, ha approvato questa mattina a maggioranza la legge promossa dalla Giunta e dal governatore Roberto Maroni. L'Arac avrà carattere sperimentale per tre anni, e la sua efficacia sarà verificata dopo i primi 18 mesi. La legge è passata con 45 voti a favore da parte della maggioranza e 29 contrari espressi dall'opposizione, per un totale di 74 votanti.
Il testo è stato illustrato da Carlo Malvezzi (Ncd), presidente della Commissione Affari istituzionali che ha lavorato alla legge insieme alla commissione speciale Antimafia, presieduta da Gian Antonio Girelli (Pd). Il consigliere Malvezzi ha voluto sottolineare il carattere «coraggioso e innovativo» del provvedimento.

Maroni: «Da Cantone stimolo per continuare»
Il governatore Maroni questa mattina ha evidenziato che «avremmo potuto approvare la legge senza neanche chiedere il parere preventivo dell'Anac, ma volevo capire quale fosse l'opinione, su questa innovazione che abbiamo ideato, di chi, per legge, ha il compito di contrastare la corruzione». E «ciò che ne è emerso è stato apprezzamento». Ciò che viene contestato, precisa il governatore, «è soltanto a livello formale». Perciò «ho recepito le valutazioni di Cantone come uno stimolo per continuare in questa direzione e per questo sono stati formulati tre emendamenti». Lo scopo di questa legge «è creare un organismo nuovo che rafforzi l'intervento delle istituzioni contro la corruzione». Una struttura «che non sia contro l'Anac, ma le sia di supporto nel fare quello che la legge le impone di fare, cioè contrastare l'illegalità». Più in particolare, puntualizza Maroni, nel terzo emendamento è prevista una «sperimentazione che durerà tre anni, al termine dei quali verrà verificata l'eventualità di interventi correttivi». E il Governo «ha detto che, se davvero otterremo i risultati previsti, prenderà il modello lombardo per esportarlo in tutte le regioni d'Italia». Ecco perché «credo e auspico che ci possa essere l'adesione di tutto il Consiglio e che già da domani potremo continuare l'interlocuzione con il Governo per valutare cosa e come fare per dare attuazione questo nuovo modello». Uno «strumento efficacissimo - conclude il presidente - per prevenire la corruzione a qualsiasi livello»

L’opposizione: «La certificazione del fallimento di Maroni»
Tre le questioni sollevate stamattina durante la discussione. Secondo Silvana Carcano, consigliere di M5S, «si sta rischiando che lo Stato rivendichi la propria competenza, facendoci fare una nuova figuraccia dopo quella della legge sui luoghi di culto». Oltre al fatto che, come sottolinea il consigliere dem Fabio Pizzul, la nuova agenzia «certifica il nostro fallimento e l'incapacità a relazionarsi con enti che gia esistono e operano. Una sorta di autocommissariamento che dimostra che non siamo in grado di far rispettare le leggi ed evidenzia il fallimento della politica nella nostra Regione». I compiti dell'Arac, poi, «oltre a sovrapporsi alle funzioni dell'Anac nazionale, prevede compensi per i suoi membri andando a confliggere con il dl 78/2010 che prevede la sostanziale gratuita dell'attività dei partecipanti», evidenzia il consigliere Pd Enrico Brambilla.


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