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All'ospedale di Parma big data e modelli predittivi per la cura del tumore del cavo orale

di Alessandra Ferretti

Le più elevate tecnologie informatiche vengono applicate alla medicina per rivoluzionare il percorso di cura del paziente affetto da tumore del cavo orale. Accade all'Azienda ospedaliero-universitaria di Parma, dove l'unità operativa Maxillo-facciale sta coordinando il progetto internazionale “BD2Decide-Big Data and models for personalized Head and Neck Cancer Decision support”, finanziato con 5 milioni di euro dall'Unione europea nell'ambito di Horizon 2020, con la partecipazione di 12 partner europei clinici (4) e tecnologici (8).

«La vera rivoluzione del progetto – sottolinea Tito Poli, medico del reparto Maxillo-facciale e responsabile della ricerca – consiste nel coinvolgimento del paziente nella decisione del percorso di cura da intraprendere, grazie all'utilizzo di tecniche innovative di analisi cosiddette “Big Data”. Con l'aiuto dell'informatica applicata alla medicina, stiamo cercando di perfezionare il sistema internazionale di classificazione dell'evoluzione del tumore (TNM) che considera i parametri delle dimensioni del tumore primitivo (T), del coinvolgimento dei linfonodi regionali adiacenti al tumore (N) e della presenza di metastasi a distanza (M). Come? Grazie alla compilazione di modelli predittivi che elaborano un'enorme massa di dati composta da parametri come la storia clinica, l'ambiente, la genetica (genomica), la biologia molecolare, l'imagining e molti altri. Parimenti, sarà cura del paziente compilare un questionario su tablet sulla sua qualità di vita dal periodo precedente al trattamento fino a quello delle visite di controllo successive. Questo ci permetterà di conoscere come il paziente percepisce il trattamento e come di conseguenza potrebbe influire su di esso, passando comunque sempre attraverso la nostra consulenza professionale».

Spiega Poli nel dettaglio: «L'obiettivo consiste nel migliorare la comprensione dei fattori che condizionano l'evoluzione di questi tumori in ciascun individuo, ma anche nel perfezionare le terapie con valutazione dei loro effetti, al fine di migliorare la qualità della vita dei pazienti. Non ultimo, un percorso diagnostico-terapeutico e di follow up personalizzato potrà evitare un sovraccarico inutile di costi al sistema sanitario nazionale. Con i colleghi che con noi hanno sviluppato il progetto, vogliamo espandere le subcategorie di classificazione del tumore ai fini di una sempre maggiore capillarità, dal momento che, soprattutto nel caso dei tumori agli stadi 3 e 4, il sistema TNM rimane ancora troppo generico».

È la terza volta consecutiva che l'ospedale di Parma ottiene il coordinamento di un progetto europeo. L'attività di ricerca è iniziata nel 2008 con il progetto “NeoMark”, incentrato sull'individuazione della firma genetica dei pazienti che potenzialmente potessero sviluppare recidive, ricercando i marcatori genomici nel tessuto tumorale e nel sangue, così da elaborare i primi modelli predittivi per questo tipo di tumori. Quindi è stata la volta di “OraMod”, nel 2013, che ha consolidato i modelli prognostici e definito il set di biomarcatori utilizzabili nella pratica clinica a supporto delle decisioni terapeutiche. Grazie alla creazione di una piattaforma informatica, è stato inoltre possibile mettere in collegamento un team multidisciplinare di oncologi e condividere la documentazione sanitaria del paziente e le decisioni di cura.

Il progetto BD2Decide, partito il 1 gennaio 2016 per la durata di tre anni, coinvolge, come partner clinici, l'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, l'Istituto Nazionale dei tumori di Milano, il VU Medical Center di Amsterdam e l'University Hospital di Düsseldorf, oltre a partner tecnici in Italia, Germania, Olanda, Israele e Grecia. Nel corso del progetto verrà coinvolto anche l'Istituto Superiore di Sanità in quanto fornitore dei dati epidemiologici. Del finanziamento complessivo, l'Ospedale di Parma percepirà 460mila euro.


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