Aziende e regioni

Manovra 2017, dalle Regioni parere positivo ma condizionato. Manca l’ok dell’Unificata. Ecco le modifiche su farmaci e personale

di Rosanna Magnano

«Sulla legge di bilancio abbiamo dato parere favorevole all'unanimità», lo ha dichiarato il vicepresidente Giovanni Toti (presidente regione Liguria) che oggi ha presieduto la Conferenza delle Regioni. Si tratta – ha poi spiegato Toti – di un parere «condizionato all'accoglimento da parte del governo di una serie di emendamenti sia di carattere normativo che di carattere finanziario che riteniamo siano emendamenti salvavita». Il parere non ha però ancora avuto l’ok dell’Unificata per il mancato via libera da parte dei Comuni. Quindi non è stato ancora formalmente varato. Ma dal documento in possesso di Sanità24 emerge che nel pacchetto di emendamenti formulato dalle Regioni si da ampio spazio alle misure per la farmaceutica e per il personale in sanità. E le Regioni , si legge nel testo, «ritengono di estrema importanza concludere i lavori del tavolo sulla governance farmaceutica, in particolare la questione del Pay back anni pregressi, proponendo che siano le Aziende produttrici a fornire i dati che le Regioni dovranno controllare».

In generale gli emendamenti presentati dalle Regioni, spiega Toti, «non possono essere assolutamente espulsi dalla discussione perché questo comporterebbe un serio problema per la chiusura dei bilanci, sia in termini di tempo sia in termini di quantità. Chiediamo che vengano accolti già in prima lettura in modo tale – aggiunge Toti - da avere presto i volumi sui flussi finanziari e far sì che le Regioni possano chiudere i bilanci in tempi celeri».

Grande apprezzamento dal Presidente Stefano Bonaccini «per il lavoro svolto dalle regioni con il governo». «Va poi sottolineato – aggiunge il presidente della Conferenza delle Regioni - l'incremento di 2 miliardi delle risorse per il servizio sanitario, un fatto di rilevanza strategica per garantire servizi essenziali per i cittadini». «Il parere favorevole alla legge di bilancio 2017 e le nostre proposte emendative – conclude Bonaccini - rappresentano un tassello prezioso per la garanzia del miglioramento dei servizi socio-assistenziali ai cittadini e per il rilancio degli investimenti finalizzati alla crescita economica ed occupazionale del Paese».

Pacchetto farmaci: stop ai bonus per l’industria
Sul fronte farmaci, l’attenzione è concentrata sul capitolo biosimilari e le procedure di acquisto mediante utilizzo di accordi quadro. In particolare sulle modifiche riguardanti il comma 11 dell’art. 59, che prevede tra l’altro il divieto di sostituibilità automatica tra biologico di riferimento e un suo biosimilare o tra biosimilari.

Le Regioni propongono di eliminare le parole «...l'esistenza di un rapporto di biosimilarità tra un farmaco biosimilari e il suo biologico di riferimento sussiste solo ove accertato dalla Europen Medicine Agency (EMA)».

Secondo le Regioni, il comma 11 di fatto impedirebbe la possibilità di fare gare al prezzo più basso e ostacolerebbe qualsiasi riduzione di prezzo, con un mancato risparmio complessivamente pari a un miliardo, a tutto vantaggio delle aziende farmaceutiche che producono biologici a brevetto scaduto (i biosimilari attualmente in commercio sono 17 riferiti a 6 farmaci biotech).

Una seconda importante proposta di modifica riguarda l’impossibilità - prevista dall’art. 59 - di porre in gara nello stesso lotto principi attivi differenti, anche se hanno le stesse indicazioni terapeutiche. Una norma che secondo le Regioni è contraria ai principi di carattere scientifico contenuti nelle linee guida per l’impiego di principi attivi all’interno di una categoria terapeutica omogenea.

Un ulteriore emendamento introduce come base d’asta non il prezzo massimo di cessione del biotecnologico ma il prezzo medio tra tutti i prodotti biotecnologici e biosimilari disponibili per evitare un prezzo di partenza elevato e ottenere un maggiore risparmio.

Sempre all’articolo 59 comma 11 lettera b) si propone di sostituire con: “Al fine di garantire una effettiva razionalizzazione della spesa, in assenza di formale motivazione espressa dal medico, il farmaco utilizzabile è quello a minor prezzo o, nel caso di accordo quadro i farmaci aggiudicati nell'accordo stesso”. L'emendamento tende a salvaguardare l'appropriatezza terapeutica che va declinata dal medico prescrittore.

All'articolo 59 comma 6 dopo l'ultimo periodo è aggiunto “…. Le determine di cui al presente comma devono essere adottate previo parere positivo della Commissione Tecnico Scientifica (CTS) ed essere ratificate dal CdA dell'Aifa”. La modifica riguarda l’adozione dei criteri per stabilire il grado di innovatività dei farmaci: le Regioni chiedono di prevedere il previo parere positivo della Commissione tecnico scientifica (Cts) dell’Aifa. Questo per evitare che decisioni di una tale portata siano adottate con provvedimento esclusivo e discrezionale in capo al dg Aifa.

Per quanto riguarda i Piani di rientro delle Aziende ospedaliere e degli Irccs le Regioni propongono di eliminare il comma 9 dell'articolo 58, in quanto contrarie all'abbassamento al 5% dello scostamento tra costi e ricavi o a 5 milioni di euro in valore assoluto per l'individuazione delle aziende ospedaliere o degli IRCCS che andrebbero in piano di rientro in quanto si creerebbe una disparità di trattamento rispetto alla legislazione vigente ed un aumento del numero complessivo di queste strutture sottoposte ad interventi di efficientamento.

Personale a caccia di risorse, continuità per la ricerca
Sul personale ecco gli emendamenti più rilevanti. Le Regioni propongono l’assunzione a tempo indeterminato di dirigenti medici mediante utilizzo del 50% delle risorse che finanziano l’istituto previsto dall’art. 55 comma 2 del Ccnl 8/6/2000, ossia la libera professione a favore dell’azienda, ai fini della riduzione delle liste d’attesa derivanti anche da carenze di organico.

Sui contratti a tempo determinato, cococò e lavoro flessibile, le Regioni propongono di quantificare il limite di costo a livello di regione e non più di singola azienda. La norma consente di quantificare il limite di costo in materia di personale di cui all'articolo 2, comma 71, della L. 191/2009 a livello di Regione e non più di singola azienda. Le regioni sono comunque tenute ad emanare atti di programmazione e indirizzo rivolte alle proprie aziende ed enti del Ssr dirette a garantire il rispetto del limite di spesa a livello aggregato. La disposizione non determina oneri sui saldi di finanza pubblica

Per il personale addetto alla ricerca negli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico e istituti zooprofilattici sperimentali, al fine di garantire la continuità nell'attuazione delle attività di ricerca, si potrà continuare a utilizzare personale addetto alla ricerca, appartenente sia all'area dei ricercatori, sia all'area professionalità della ricerca, assunto con contratti flessibili, in servizio presso detti enti alla data del 31 dicembre 2016. Questo per onsentire agli Irccs e Izs di continuare ad avvalersi di personale che ha ormai acquisito notevole expertise nel campo della ricerca.


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