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Ferrara città della prevenzione, ecco la ricetta per battere sul tempo le malattie

di Giorgio Zauli (rettore dell'Università di Ferrara) e Roberto Ferrari (direttore della Cardiologia, Dipartimento di Scienze Mediche dell'Università di Ferrara)

Il progetto “Ferrara Città della Prevenzione” è il primo al mondo che vuole educare alla salute tutta la popolazione. Le gravi patologie come i disturbi cardiovascolari e il cancro non vanno solo curate, possono essere evitate adottando stili di vita sani. Questo porterebbe grandi risparmi di risorse per i vari sistemi sanitari nazionali. Tuttavia in Europa gli investimenti in prevenzione rappresentano solo il 3% della spesa sanitaria e in Italia la percentuale è ancora più bassa. Per questo è nato il progetto che dopo quattro mesi, dalla presentazione ufficiale al congresso della Società Europea di Cardiologia (ESC), è già pienamente attivo.

La prima indagine è stata svolta su dodicimila cittadini, dipendenti dell'ateneo, dell'azienda ospedaliera di Cento e visitatori delle mostre d'arte. È stato chiesto loro di compilare la carta del rischio cardiovascolare sui posti di lavoro e negli itinerari artistici. Ben il 7% è risultato ad alto rischio. Persone che ignoravano di essere malate sono state prese immediatamente in carico dalla Cardiologia ed ora saranno curate. Un altro 22% si è accorto di essere al limite dell'insorgenza di patologie e quindi è stato invitato ad eseguire controlli periodici. In totale, il 30% dei cittadini ha tratto beneficio da questa iniziativa. Il progetto ora sarà esteso a tutte le categorie lavorative, alle scuole, agli anziani e all'intera comunità. E non solo a tutela del cuore: si sta lavorando per creare un vero passaporto del benessere con carte del rischio per le malattie metaboliche, reumatologiche, oncologiche, pneumologiche. Prenderanno il via anche una serie di speciali lezioni di benessere e salute: nelle scuole elementari, medie e superiori e nei centri anziani. Saranno svolte da medici specializzandi di varie branche della Medicina, assegnisti e borsisti dei vari Dipartimenti dell'Ateneo di Ferrara ed esperti di comunicazione.

In queste settimane la città viene “cablata” coinvolgendo tutte le scuole ed è stata attivata una ‘casa' per la prevenzione con una cucina dove gli chef tengono corsi per ricette funzionali al benessere e con postazioni per calcolare la carta del rischio, proprio davanti al Palazzo dei Diamanti, nel cuore del centro storico. E' stato deciso di partire dalla carta del rischio cardiovascolare perché prevista nelle linee guida internazionali. E' dimostrato che individui che hanno geneticamente bassi valori di pressione arteriosa e basso colesterolo non sviluppano malattie cardiovascolari. Se riuscissimo ad abbassare la pressione arteriosa di 10 mm di mercurio e il colesterolo di 1 mm/l potremmo evitare il 90% delle patologie a carico del cuore. Ma tutto questo va fatto in giovane età perché queste malattie hanno una lunga incubazione. Ferrara presenta un territorio ideale per passare dalle parole ai fatti e per dare respiro a questa iniziativa ambiziosa e unica a livello internazionale. La città emiliana ha 133mila abitanti, 29 scuole elementari, 11 medie e 11 superiori. La bicicletta è il mezzo preferito per muoversi anche dalle persone anziane. È un'importante produttrice di frutta e verdura e pesce azzurro, altro caposaldo della prevenzione. Presenta una particolare struttura architettonica, 9 km di mura medievali e il verde urbano, molto diffuso, dove la popolazione può camminare o correre. Può anche vantare una delle Università tra le più antiche d'Europa. Sempre per il progetto si è deciso di creare un centro di Ateneo per la prevenzione della salute sociale, medica e ambientale e si è varata la prima facoltà in Italia di Medicina, Farmacia, Prevenzione.

La prevenzione sarà quindi la griffe dell'Università per i prossimi dieci anni. Ad aprile inizierà un Master per la promozione della salute finalizzato ai possessori di laura triennale e sono già a disposizione 15 iscrizioni gratuite. Con questo corso intendiamo promuovere una nuova professione quella dell'addetto alla prevenzione. Non vi partecipa solo Medicina ma l'intera Università: fa prevenzione Chimica quando progetta i sensori per la purezza dell'ambiente o rende la plastica immune, la fa Fisica quando inventa fibre per energie pulite per il fotovoltaico, Architettura quando progetta una città finalizzata al benessere.


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