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Aceti (Tdm): «Non sfruttate l’abrogazione del superticket per fare cassa»

di B.Gob.

«Non sfruttiamo l’abrogazione del superticket per far cassa in altro modo, sulla pelle dei pazienti». Il responsabile del Coordinamento delle associazioni dei malati cronici, Tonino Aceti, parte dai gap rilevati nel report “In cronica attesa” per lanciare la posizione del Tdm-Cittadinanzattiva rispetto alle ipotesi di revisione della compartecipazione. «Intanto - tiene a precisare - il superticket non varrebbe gli 834 milioni stimati ma circa 530 milioni di euro. Va in ogni caso abrogato, perché allontana i cittadini dal servizio pubblico, visto che per la specialistica ambulatoriale le persone si spostano tutte sul privato. Ma eliminare quel balzello da 10 euro - avvisa Aceti - non deve comportare un mero spostamento dei costi a carico degli utenti da una voce di assistenza all’altra, ai codici verdi in Pronto soccorso. Tanto più che in Ps i codici verdi sono circa il 60% degli accessi: spostare lì la compartecipazione significherebbe, per 10 euro a prestazione, rimpinguare le casse. Mentre il ticket non è stato pensato con questo scopo».

Il coordinatore del Tdm ricorda poi come i codici verdi non siano “inappropriati”. Sia perché «se una persona avverte un dolore toracico, è giusto e giustificabile che vada in Pronto soccorso, sia perché davanti alle tante, troppe inadeguatezze del territorio, in Ps si finisce tutti o quasi. Se non fai gestione appropriata della cronicità, produci inappropriatezza in altre aree, come il Ps».

Il punto è però capire dove trovare le risorse. Il Tdm-Cittadinanzattiva indica tre possibili strade, che anche il tavolo tecnico presso il ministero sta vagliando tra le ipotesi allo studio: «Destinare in modo diverso - spiega Aceti - le entrate che derivano dall’intramoenia; finalizzare i nuovi ticket attesi con l’entrata in vigore dei Livelli essenziali di assistenza aggiornati; reinserire nel circuito pubblico tutta una serie di prestazioni che oggi sono nel privato, ad esempio riportare i laboratori analisi in ambito Servizio sanitario nazionali».


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