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Vaccini, Gallera (Lombardia) a Fedeli: «Da noi nessuna violazione, ma ragionevole interpretazione della norma»

di Red. San.

«Regione Lombardia non è fuori legge e la ministra Fedeli si sbaglia. Nessun bambino non vaccinato potrà frequentare le nostre scuole e nessuna proroga è stata concessa per la presentazione della documentazione. Agiamo nel pieno rispetto della legge. Abbiamo solo predisposto un percorso che, attraverso una ragionevole e sistematica interpretazione della norma, aiuterà a raggiungere l’obiettivo. Una norma che ha come finalità quella di far vaccinare i bambini, non di applicare sanzioni o escluderli da scuola».
Così l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera nel corso della conferenza stampa organizzata in risposta alle dichiarazioni rilasciate dalla titolare del Miur Valeria Fedeli . Che aveva indicato Regione Lombardia come “fuori legge” per il mancato rispetto della deadline al 10 settembre per l’accesso a nidi e materne. La Regione risponde con tanto di lettera indirizzata alle due ministre coinvolte nella vicenda - Lorenzin e Fedeli - spiegando la sua scelta e chiedendo anzi che sia estesa a nidi e materne di tutta Italia.
«La legge - ha spiegato intanto l’assessore Gallera - introduce il “percorso formale di recupero dell'adempimento”, ovvero, incontri approfonditi e personalizzati con specialisti dei Centri vaccinali, per sciogliere dubbi e resistenze e compiere una valutazione approfondita delle condizioni sanitarie dei bambini. Mentre in regime ordinario, quindi a partire dal 2019, prevede che tutto questo avvenga prima dell'inizio della scuola. Paradossalmente, nella Circolare attuativa, diramata il 16 di agosto dal ministero della Salute, (a pochi giorni dall'inizio dell'anno scolastico dei Nido) questo momento viene cancellato. Regione Lombardia - ha aggiunto Gallera - nella delibera che sarà approvata lunedì dalla Giunta, ha deciso di ricontemplare questo percorso, dando la possibilità ai genitori inadempienti, in tempi anche più brevi di quelli previsti in regime ordinario, di mettersi in regola, altrimenti il bambino non può frequentare».
“Non fermarsi alla forma”, è la parola-chiave. «Il problema - ha voluto precisare l’assessore - non è fermarsi alla mera forma, ma ottenere il risultato della sostanza, che è quello di vaccinare i bambini. Escludere un bambino, il cui genitore il 10 settembre non presenta la documentazione, magari per una distrazione o un impedimento o perché ha bisogno di ottenere più informazioni, è un errore madornale, perché avremo un bambino non vaccinato. Consentire, invece, che le famiglie comprendano l'importanza delle vaccinazioni e si convincano che somministrarle ai propri figli sia la scelta giusta, significa raggiungere l'obiettivo della legge».


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