Aziende e regioni

Esami di laboratorio, il monito delle società scientifiche: «Regioni, il low cost è pericoloso»

di Marcello Ciaccio (presidente nazionale Società Italiana di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica, SIBioC)

Da diversi mesi in alcune Regioni italiane stiamo assistendo a una vera e propria “svendita” degli esami di laboratorio. Per questo le società scientifiche della Medicina di laboratorio hanno deciso di informare la comunità scientifica nazionale e tutti i cittadini dei pericoli che queste particolari offerte “low cost” comportano per l'intera collettività e il sistema sanitario nazionale.
Non è sempre necessario sottoporsi a esami e test diagnostici: ogni situazione e ogni persona rappresentano un caso differente. Sono quindi necessarie valutazioni e di conseguenza decisioni terapeutiche personalizzate. Effettuare test inutili o non appropriati può avere conseguenze negative da diversi punti di vista. Può infatti determinare tutta una serie di conseguenze imputabili a un'errata o mancata diagnosi. Oppure generare ansie ingiustificate derivate dai “falsi positivi” che si riscontrano quando alcuni esami non di screening sono eseguiti senza giustificata motivazione clinica.

Un'altra possibile conseguenza degli esami inutili è che questi generino una sovradiagnosi, cioè la possibilità di individuare, in una persona, una condizione anomala che però non si sarebbe mai manifestata senza un test diagnostico effettuato in assenza di una indicazione clinica specifica. Anche in questo caso, alla diagnosi seguono approfondimenti, terapie e interventi con i relativi rischi per la salute. Gli esami di laboratorio infatti influenzano il 70% delle diagnosi mediche e quindi dei successivi trattamenti.

Nel nostro Paese già da diversi anni stiamo assistiamo a una crescita del numero di esami clinici richiesti ai laboratori del servizio sanitario nazionale. In alcuni settori della medicina, come le malattie cardiovascolari, nel diabete e nell'insufficienza renale, l'incremento annuo arriva al 20%. Questo è dovuto principalmente alla deospedalizzazione dei pazienti colpiti da patologie croniche e, talvolta, dal ricorso alla medicina difensiva. Le promozioni “low cost” rischiano di aumentare ulteriormente il numero dei test inutili.
Per tutti questi motivi raccomandiamo di non aderire a promozioni che possono avere finalità economiche, senza garanzia di appropriatezza, qualità e reale utilità clinica per i pazienti.
Questa preoccupazione è stata condivisa dalla FISMeLab (Federazione Italiana delle Società Scientifiche della Medicina di Laboratorio), AMCLI (Associazione Microbiologi Clinici Italiani), ISCCA (Italian Society for Citometric Cell Analysis), SIAPeC (Società Italiana di Anatomia Patologica e Citologia Diagnostica), SIBioC – Medicina di Laboratorio (Società Italiana di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica), SIGU (Società Italiana di Genetica Umana), SIPMeL (Società Italiana di Patologia Clinica e Medicina di Laboratorio) e SIPMeT (Società Italiana di Patologia e Medicina Traslazionale).


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