Aziende e regioni

Toscana, si rafforza il progetto Vita con la legge sulla disabilità

di Sara Lavorini

Si rafforza il progetto “Vita” nato nel 2004 in 5 zone socio-sanitarie, poi dal 2012 esteso a tutte le 34 zone socio sanitarie toscane. Regolare la vita delle persone con disabilità, tenendo dentro principi cardine e ampliando i diritti, senza limiti di età è l'obiettivo che la giunta toscana ha voluto garantire con la nuova legge sulla disabilità, che mette al centro la persona e, che si fa carico del suo percorso sanitario, sociale e lavorativo.
L'importante novità infatti è che i servizi non si interromperanno al compimento dei 65 anni di età o non prenderanno avvio solo al compimento del diciottesimo anno, ma l'assistenza continuerà e la persona anziana non verrà sradicata e gli verrà garantita la permanenza nell'ambiente in cui vive, affermando così il ruolo importante della vita indipendente.

«La legge quadro sulla disabilità rende la Toscana pioniera in Italia e la fa entrare in piena sintonia con la politica nazionale del “Dopo di Noi”. Mettiamo finalmente la persona al centro - dichiara Stefano Scaramelli presidente commissione Sanità Toscana - eliminando limiti anagrafici e guardando alla disabilità nel suo complesso. Diffondere una nuova cultura della disabilità e permettere alla persone di godere pienamente di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali, assicurandone le migliori condizioni di vita indipendente, è la sfida che abbiamo voluto affrontare, e vincere, con questa innovativa legge. La legge quadro tiene dentro principi universali e amplia i diritti e le politiche per le persone con disabilità. Tra queste la loro presa in carico da parte dei Comuni con anagrafe specifica, le politiche legate allo sport, l'inserimento lavorativo e l'accessibilità dei parchi giochi con l'eliminazione delle barriere. Un risultato importante, e non scontato, che premia anche il lavoro svolto dalla commissione Sanità che presiedo e mi rende orgoglioso».

La legge semplifica le procedure di accertamento delle condizioni di disabilità e punta essenzialmente al progetto di “Vita”, che è la prima cosa da essere elaborato dopo la presa in carico dei servizi. Una normativa evoluta che si occupa del ‘durante', in piena sintonia con la politica nazionale del “Dopo di noi”.
I richiedenti saranno valutati da un'apposita Unità di valutazione multidisciplinare e la stessa si occuperà di verificare l'appropriatezza e la congruità del progetto presentato, successivamente saranno le zone distretto/Società della Salute, in base alle condizioni, ad erogare un assegno mensile che varia da 800 a 1.800 euro.
«In questi anni – ha ribadito l'assessore regionale Stefania Saccardi – sulle riforme per la disabilità non abbiamo mai fatto passi indietro. Solo qualche esempio: abbiamo rifinanziato con 9 milioni il Progetto Vita Indipendente, e abbiamo raddoppiato le risorse arrivate dal governo per il Dopo di noi. L'obiettivo del testo è quello di diffondere una nuova cultura in materia, per permettere a queste persone di godere pienamente di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali e assicurare le migliori condizioni di vita possibile».

Per informazioni sul progetto e per presentare le domande nell'arco dell'anno solare è possibile rivolgersi alle Società della Salute presenti sul territorio o alle direzioni delle Zone distretto AUSL anche attraverso i Punti Insieme dislocati su tutto il territorio regionale.


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