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Tumori: nasce a Roma il primo polo di radioterapia ad ultraprecisione

di Lucilla Vazza

Parte da oggi a Roma il progetto Proton4Life. Un investimento da 120 mln per la creazione del primo polo per la cura dei tumori grazie alla protonterapia, inserita nei nuovi Livelli essenziali di assistenza, di cui potranno beneficiare non solo i pazienti del Lazio, ma anche del Centro e Sud Italia e destinato a diventare punto di riferimento per la cura dei tumori in tutto il bacino del Mediterraneo. Lo annuncia una nota del Policlinico Universitario Gemelli, Università del Sacro Cuore di Roma. «Promosso e sostenuto dalla Regione Lazio - si legge enlla nota - il centro Proton4Life - innovativo e ambizioso progetto di trattamento oncologico all'avanguardia - vede l'unione di tre eccellenze italiane in ambito scientifico e sanitario come l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA), Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (IRE) e la Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli. È un primo esempio di virtuosa collaborazione tra pubblico e privato, che andrà ad arricchire il mosaico della nuova sanità della Regione Lazio e che coniuga alta qualità assistenziale, innovazione tecnologica, ricerca clinica e appropriatezza delle prestazioni».

Nel 2020 andrà in funzione il primo impianto al Gemelli e partiranno i primi trattamenti; poi l'avvio delle opere per altri due impianti all'Ire che si concluderanno entro fine 2024. Nel 2025 Proton4life sarà completamente realizzato e operativo. Il trattamento, proprio per la sua precisione, è indicato per i tumori vicini a organi vitali o in aree particolarmente sensibili alla tossicità dei raggi fotonici e nelle cure pediatriche. Nel mondo sono più di 60 (soprattutto in Giappone, Usa, Germania e Francia) i centri già operativi. Altri 43 sono in costruzione e ulteriori 23 sono in fase di pianificazione.

Protonterapia e trattamento dei tumori
La protonterapia è una tecnica oncologica radioterapica di precisione che consente di effettuare trattamenti più efficaci e meno tossici sui tumori complessi che ad oggi non si possono trattare con le tecnologie convenzionali. Grazie alle proprietà fisiche dei protoni, la protonterapia permette, rispetto alla radioterapia convenzionale con fotoni, di rilasciare la dose con estrema precisione sul tessuto tumorale e, conseguentemente, di irradiare il tumore con dose più elevata, riducendo l'esposizione e quindi i danni radio indotti sui tessuti normali. Tali caratteristiche determinano una più elevata percentuale di sopravvivenza nel lungo periodo per i pazienti. Il trattamento radiante viene utilizzato per curare diverse patologie, in particolare è fortemente indicata per il trattamento dei tumori situati vicino ad organi vitali o in aree particolarmente sensibili alla tossicità dei raggi fotonici, come quelli del cervello o della spina dorsale, oppure tumori a geometria complessa, come quelli del distretto testa-collo, o ancora tutti i tumori che sviluppano radioresistenza, cioè non rispondono più alla radioterapia, ma soprattutto nelle neoplasie pediatriche. Tutti casi che non hanno attualmente altre opzioni di cura.

I protoni, particelle molto più pesanti dei fotoni, sono accelerati tramite un'apparecchiatura chiamata Ciclotrone, fino ad una velocità pari a circa metà della velocità della luce. Quindi concentrati in fasci, trasportati e rilasciati con estrema precisione sulla sede del tumore da una testata isocentrica rotante (chiamato Gantry). L'accelerazione dota i protoni di un'energia che raggiunge i 230 MeV (Mega Electron Volts), rispetto ai 30 MeV della fotonterapia, e che permette di colpire dall'esterno i tessuti tumorali che si trovano fino a 30 cm di profondità all'interno del corpo.


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