Aziende e regioni

La nuova governance di Fiaso/Assobiomedica: «Spazio al lean management»

di Massimiliano Boggetti (presidente Assobiomedica)

In una società in cui la limitatezza delle risorse è ancora un vincolo molto stringente, i sistemi complessi quali la Sanità avranno sempre più bisogno di soggetti che gestiscono la governance in un’ottica di sistema, in cui la suddivisione delle competenze e delle responsabilità ne garantiscano la sostenibilità. Inoltre, nell’obiettivo di creare una Sanità sempre più moderna e al tempo stesso sostenibile, ritengo sia fondamentale anche snellire i processi gestionali nelle strutture sanitarie. Ridurre il gap tra le figure operative e quelle più politico-strategiche, come sapientemente proposto da Fiaso nel terzo Laboratorio sulla governance, porterebbe dunque notevoli benefici sia nell’acquisto che nell’offerta dei servizi sanitari. Infatti, si creerebbe innanzitutto una maggiore integrazione tra ospedale e territorio, che significherebbe generare maggior welfare sulla base delle caratteristiche e delle esigenze di salute in quella determinata zona. Ma una nuova governance porterebbe anche a un’analisi dei fabbisogni più strutturata, frutto del dialogo più diretto tra la classe medica e le figure decisionali così da poter pianificare gli acquisti sanitari in modo strategico e funzionale ai bisogni di salute e di cura.

Dobbiamo essere consapevoli che la gestione delle strutture sanitarie richiede modelli di governance complessi e quanto mai strutturati. Sulla base di queste considerazioni, sta prendendo sempre più piede la convinzione che il Lean management, utilizzato da molte imprese private, possa rappresentare un metodo valido per la gestione delle strutture sanitarie e dei reparti. Alla base del Lean vi è infatti la realizzazione di strutture organizzative agili, che lavorano per processi e si pongono l’obiettivo di eliminare gli sprechi, ricercando continuamente aree di miglioramento, nel rispetto delle persone coinvolte.

Il progetto pilota «Lean4Health»
Si tratta di un approccio che porta l’azienda a focalizzare le risorse sulla creazione del valore richiesto dal cliente, attraverso la radicale semplificazione dei processi; l’abbattimento degli sprechi (riduzione dei costi); la riduzione delle attività che non generano valore per il cliente (rigidità, rilavorazioni, variabilità); l’aumento delle attività a valore aggiunto. Questa metodologia è quindi molto valida nell’ottimizzazione dei processi e nell’organizzazione, introducendo ruoli e responsabilità nell’adozione di procedure standardizzate di rilevazione, controllo e follow-up. In particolare, l’aspetto della responsabilità delle risorse legata ai risultati ritengo sia fondamentale nelle strutture sanitarie complesse e rappresenti un modello gestionale privato, che può essere efficacemente trasferito nelle Asl. A questo proposito Assobiomedica sta portando avanti il progetto pilota “Lean4Health” in quattro strutture sanitarie con l’obiettivo di raggiungere una riduzione dell’80% i pazienti contaminati da infezioni correlate all’assistenza sanitaria attraverso una riorganizzazione dei reparti con il metodo Lean.

Più innovazione per la medicina delle «4P »
L’istituzione di un Fondo straordinario per l’innovazione, proposto da Fiaso, è un ottimo progetto, soprattutto è necessario se si vuole andare verso la Sanità del futuro, ovvero una Sanità basata sulla medicina delle 4P: predittiva, personalizzata, preventiva e partecipativa. I sistemi sanitari di tutto il mondo globalizzato si stanno attrezzando per affrontare questa sfida, ci auguriamo che l’Italia non la perda. Perché ciò si realizzi sarebbe importante investire risorse per avviare fin da subito progetti di prevenzione che consentano di porre le basi per una medicina che anticipi le patologie anziché curarle un domani. Questo consentirebbe al sistema di generare risparmi da reinvestire nell’ammodernamento tecnologico, agevolando anche l’accesso strutturato dell’innovazione tecnologica nelle strutture sanitarie. Ben venga dunque un Fondo per l’innovazione che abbatta le logiche per silos e favorisca l’introduzione di tecnologie, anche cost saving, a beneficio della sostenibilità economica e dell’accesso omogeneo all’innovazione da parte di tutti i cittadini.


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