Aziende e regioni

La banca del latte umano "Allattami" si estende da Bologna all'ospedale di Parma

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La banca del latte umano donato "Allattami" si estende dal Policlinico di Sant’Orsola di Bologna all’Ospedale Maggiore di Parma. Un progetto sempre più regionale, dunque,
nato nel 2012 che oggi, forte della collaborazione con Granarolo e la partecipazione dell'associazione Il Cucciolo, è attivo anche all’Ospedale Maggiore di Bologna e al Policlinico di Ferrara. Dall’inizio del progetto sono stati raccolti 21.561 biberon, equivalenti a 2.587 litri di latte materno, coinvolgendo 180 mamme donatrici. In particolare, ad oggi sono 18.888 i biberon utilizzati dalle strutture sanitarie emiliane, di cui 6.639 dalla Terapia intensiva neonatale e 6.769 dalla Neonatologia del Policlinico di Sant’Orsola, 4.394 dall’Ospedale Maggiore di Bologna, 666 dal Policlinico di Ferrara e 420 dall’Ospedale di Parma.

«La Banca del latte Umano Donato – commenta l’assessore regionale alle Politiche per la Salute Sergio Venturi – è un ottimo esempio di che cosa può produrre una sana collaborazione tra pubblico e privato e tra le diverse aziende sanitarie della nostra regione. Per i bambini che nascono con un peso inferiore al chilo e mezzo il latte materno è una vera medicina: fornisce sostanze nutritive nella forma più assimilabile, rafforza il sistema immunitario e favorisce lo sviluppo del sistema nervoso centrale. L’opportunità di riceverla anche quando la propria mamma ne è priva, garantita da Allattami nata grazie al sostegno e alle competenze di Granarolo, si è estesa fin da subito dal Sant’Orsola al Maggiore, poi da Bologna a Ferrara e oggi arriva a Parma».

«Allattami – dichiara dal canto suo Gianpiero Calzolari, presidente di Granarolo – è un progetto unico in Europa di collaborazione fra un’istituzione sanitaria e un’azienda privata. È nato da una comunione di intenti: rispondere a un bisogno della nostra città, Bologna, che non aveva una banca del latte, e mettere a fattor comune tante conoscenze. A 5 anni dalla sua nascita siamo orgogliosi dei risultati raggiunti e di far crescere ulteriormente Allattami con l’allargamento all’Ospedale di Parma».

Allattami seleziona le mamme donatrici, ritira il loro latte direttamente a casa, lo pastorizza e conserva in condizioni di massima sicurezza e lo fornisce agli ospedali. Le mamme donatrici, selezionate dai medici del Policlinico di Sant’Orsola, ricevono tutte le informazioni e le attrezzature utili per il prelievo e la conservazione del latte, senza nessuna spesa per loro e nessuna scomodità. Un tecnico specializzato Granarolo infatti passa a ritirare il latte donato direttamente a casa delle donatrici una o due volte alla settimana. Il latte viene portato nella struttura che ospita la Banca del Latte Umano Donato, che sorge in prossimità dello stabilimento Granarolo di Bologna, in un’area indipendente. Qui i biberon vengono sigillati e pastorizzati per renderli massimamente sicuri per i neonati che lo riceveranno, e successivamente stoccati in appositi refrigeratori. Ogni passaggio dei biberon viene tracciato: da quando vengono consegnati, vuoti e sterili, nelle case delle donatrici, fino a quando arrivano alle Terapie Intensive Neonatali che ne hanno fatto richiesta.

«La partecipazione della nostra struttura al progetto Allattami – spiega Cinzia Magnani, Direttore della Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale di Parma – costituisce un traguardo per tutto l’Ospedale dei Bambini di Parma. In assenza di latte materno, poter disporre di latte umano rappresenta un presidio prezioso all’assistenza al prematuro per contrastare una delle più temute patologie intestinali di questa categoria di neonati: l’enterite necrotizzante. Il latte umano però è vantaggioso anche per i neonati affetti da insufficienza intestinale perché ne agevola la capacità digestiva. Altrettanto significativo è l’aspetto psicologico di sollievo che ne ricavano le madri preoccupate per la salute del loro bambino».

«Grazie al latte umano donato – spiega Luigi Corvaglia, Responsabile della Terapia intensiva neonatale del Policlinico Sant’Orsola – presso la Tin del S. Orsola, nei bambini con peso alla nascita inferiore a 1500 grammi, sono notevolmente diminuite alcune gravi patologie. In particolare il tasso di Enterocolite necrotizzante è passato dal 14% del quinquennio 2008-2012 al 6% del quinquennio 2013-2017 con una riduzione particolarmente marcata negli ultimi 3 anni, quando è scesa al 2,6%. Anche il tasso di infezioni neonatali tardive, spesso associate alla necessità di utilizzare a lungo i cateteri venosi centrali, si è ridotto nello stesso periodo dal 9% al 6%, grazie a un’oculata strategia anti-infezione messa in atto dell’equipe della Tin, ma anche a una più precoce rimozione dei cateteri venosi centrali per la migliore tolleranza all’alimentazione e l’effetto positivo del latte umano sulle difese immunitarie del pretermine».


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