Aziende e regioni

Liste d'attesa: per ridurle non bastano i provvedimenti finora adottati

di Mauro Potestio*

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24 Esclusivo per Sanità24

Nell’anno trascorso diversi interventi sulla stampa, studi di Fondazioni e di strutture universitarie qualificate hanno evidenziato come il blocco delle assunzioni nel pubblico, il blocco dei finanziamenti per il Ssn unito al costante aumento della domanda di prestazioni hanno determinato una notevole difficoltà per i cittadini ad accedere alle prestazioni sanitarie a causa delle liste di attesa che progressivamente sono diventate più lunghe. La conseguenza di queste difficoltà è stata che molti cittadini si vedevano costretti a pagare di tasca propria le prestazioni, per effettuarle in un tempo ragionevole,mentre altri rinunciavano a fare le prestazioni che il proprio medico curante gli aveva prescritto.

Esaminiamo ora i provvedimenti fin qui adottati. La legge finanziaria approvata dal Parlamento per il 2019 ha stanziato 150 milioni che, secondo quanto dichiarato dal ministro della Sanità, verranno impiegati tutti per l’informatizzazione del Ssn. Sicuramente quando si attuerà questo provvedimento, anche se non in tempi rapidissimi, il cittadino avrà il vantaggio di conoscere agevolmente i tempi di attesa, nelle varie strutture pubbliche e private, per le prestazioni che gli sono state prescritte e contemporaneamente i vari professionisti che hanno in cura il paziente potranno facilmente accedere a tutte le informazioni sulle prestazioni fatte ai propri pazienti.

Il ministro Giulia Grillo ha, poi, annunciato più volte che con questo stanziamento verranno creati i Centri unici di prenotazione (Cup). Abbiamo espresso più volte la nostra contrarietà all’istituzione di questi Cup in quanto riteniamo che non agevoleranno affatto l’accesso alle prenotazioni, metteranno a rischio numerosi posti di lavoro di coloro che, oggi, sono impiegati nelle varie strutture a svolgere questi compiti,ed infine riteniamo che avranno un effetto negativo sulla produttività.

Sempre nella Legge Finanziaria sono stati stanziati 1,5 miliardi, che verranno destinati all’edilizia ospedaliera. E’questa sicuramente una iniziativa apprezzabilissima ma i cui effetti si avranno in tempi non brevi. Contemporaneamente va detto, come denunciato da più parti, che poco è stato fatto per assumere in tempi brevi, nel pubblico, i professionisti che dovrebbero coprire i posti vacanti a causa del blocco delle assunzioni.
Molto si è detto e fatto in alcune Regioni sulla soppressione o sulla riduzione del superticket. Cosa sicuramente positiva ma, se il mancato introito, determinato da questi provvedimenti, non verrà coperto con finanziamenti aggiuntivi, si andrà, inevitabilmente, incontro ad una ulteriore riduzione delle prestazioni erogabili.

Alcune Regioni si sono orientate ad acquistare dai privati prestazioni per le quali i tempi di attesa sono più lunghi. L’iniziativa è condivisibile, a patto che sia attuata con finanziamenti aggiuntivi, perchè, se non fosse cosi, porterebbe ad un inevitabile aumento dei tempi d’attesa per le altre prestazioni.

In un articolo, pubblicato su un quotidiano in questi giorni, si avanza il sospetto che le strutture private contribuirebbero ad incrementare le liste d’attesa in quanto avrebbero maggior convenienza ad effettuare prestazioni più redditizie. Smentisco con forza questa insinuazione, in quanto tutte le Strutture di Specialistica Ambulatoriale erogano le prestazioni prescritte dai medici curanti dei pazienti e sono obbligate ad erogarle tutte!
A conclusione di questa analisi intendo evidenziare che da alcune informazioni ricevute da strutture private nostre associate, nel mese di Gennaio il numero delle prestazioni sanitarie prenotate è superiore del 20%, in media, rispetto alle prestazioni che possiamo erogare in base ai programmi di lavoro redatti, tenendo conto dei finanziamenti regionali che ci vengono assegnati nei contratti di convenzionamento. Se questo andamento si ripeterà nei prossimi mesi è comprensibile che in un lasso di tempo non lungo i tempi di attesa per effettuare le prestazioni si raddoppieranno. Mi auguro che sia le forze politiche che quelle sociali valutino attentamente questa situazione e cerchino, con il contributo di tutti,di adottare provvedimenti che consentano da subito di arginare questo stato di crisi.

*Presidente FederANISAP (Federazione Nazionale delle Associazioni Regionali o Interregionali delle Istituzioni Sanitarie Ambulatoriali Private)


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