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Giovani&Dipendenze, l'allarme della Fondazione Biagio Agnes

di B. Gob.

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Il 47,3% degli studenti tra i 14 e i 17 anni ha fatto uso di tabacco (l'11% fuma abitualmente), mentre il 34,2% ha riferito di aver usato almeno una volta una sostanza psicoattiva illegale. E 700mila minorenni nel 2018 hanno giocato d'azzardo almeno una volta. Questi i principali dati diffusi all'Università Luiss Guido Carli di Roma, in occasione del 3° Forum "Un Check-up per l'Italia", promosso dalla Fondazione Biagio Agnes. Titolo: "Vecchie e nuove dipendenze: dal alcol, fumo e droghe a Internet e ludopatie". «I nostri interlocutori privilegiati sono i giovani e le loro famiglie - spiega la presidente della Fondazione, Simona Agnes - perché servono misure concrete di prevenzione. La prossima edizione, in autunno, sarà dedicata a sport e salute».
«Per le dipendenze il dato più preoccupante riguarda le sostanze psicoattive - sono 106 le nuove molecole intercettate in Italia negli ultimi mesi - che soprattutto i giovanissimi acquistano via Internet senza conoscerne gli effetti e quindi facendo da cavie», spiega Roberta Pacifici, disrettore del Centro nazionale Dipendenze e Doping dell'Istituto superiore di Sanità, che coordina su indicazione del Dipartimento Politiche anti droga il Sistema nazionale di allerta precoce sulle nuove sostanze psicoattive, segnalandone la presenza sul territorio italiano (dai Sert ai Pronto soccorso alla Polizia) e in Europa. Ma a preoccupare sono anche consumi di sostanze tradizionali, come l'alcol, con nuove modalità: «I giovanissimi abusano di vino, birra e super alcolici sotto forma di binge drinking - aggiunge Pacifici - cioè in grandi concentrazioni per alterare lo stato psicofisico. Mentre da segnalare per le dipendenze comportamentali è il gioco d'azzardo patologico, che investe 1,5 milioni di adulti e dilaga tra i giovanissimi: il 3% di ragazzi tra i 14 e i 17 anni, che per legge non potrebbe acquistare neanche un "gratta-e-vinci", ha già un profilo problematico di giocatore».
Emergenza in agguato sono poi i derivati del fentanil, il farmaco oppiaceo derivato dalla morfina, l'alcaloide estratto dal papavero da oppio, oggetto di un vero e proprio abuso negli Stati Uniti. «Il fenomeno è arrivato anche da noi e lo stiamo monitorando, specialmente dopo i tre decessi registrati nell'ultimo anno», afferma ancora Pacifici. «Anche se l'Italia - spiega Anna Maria Caputo, direttore tecnico superiore chimico della Polizia di Stato e direttore della Sezione Indagini sulle droghe - oggi è fortunatamente fanalino di coda in Europa, grazie a un impiego e a una prescrizione degli oppiacei da parte dei medici molto più consapevole rispetto ad altre zone del mondo».

Lotta senza quartiere alla cosiddetta "cannabis light" è invece il messaggio che arriva da Antonio Pignataro, Questore di Macerata chiamato nel febbraio 2018 a ripristinare la legalità nella provincia marchigiana. Secondo Pignataro, che ha chiuso i primi negozi di cannabis light «a fronte di un vuoto normativo sulla liceità della commercializzazione al dettaglio, la lotta alle dipendenze è una lotta alla criminalità organizzata». Il Questore non ha dubbi: «Lo testimoniamo le lettere dei ragazzi ospiti di San Patrignano e della Comunità Incontro - afferma -: la quasi totalità è approdata alla cocaina e all'eroina passando per la cannabis. La mia linea è che non esiste la cannabis legale: la marijuana legale è solo quella terapeutica, venduta in farmacia dietro prescrizione medica. Saranno le Sezioni Unite della Cassazione a esprimersi sull'interpretazione della legge, ma intanto nulla vieta alla Polizia di intervenire: a Macerata lo abbiamo fatto applicando l'articolo 100 del Testo Unico delle leggi di Pubblica Sicurezza, sequestrando le infiorescenze vendute nei negozi».

Assegnato infine da Gianni Letta, Presidente del Comitato dei Garanti del Forum, il "Premio Biagio Agnes Check-up Salute 2019": al Rettore dell'Università Cattolica del Sacro Cuore Franco Anelli, per il ruolo dell'Ateneo come struttura d'eccellenza internazionale per la ricerca scientifica e al ricercatore "under 40" dell'Università La Sapienza Giorgio Grani, per le sue pubblicazioni sulla presa in carico dei pazienti con tumore della tiroide, adottate a livello internazionale.


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