Aziende e regioni

Reti pediatriche: Gimbe e Aopi lanciano la piattaforma che mappa i servizi

di Red. San.

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Uno strumento in grado di mappare nelle Regioni i “nodi” della rete da connettere, ovvero strutture e servizi pediatrici ospedalieri e territoriali, al fine di costruire i percorsi diagnostico terapeutici assistenziali (Pdta). È la piattaforma per la geocalizzazione di servizi pediatrici presenti in aziende sanitarie pubbliche e Irccs pubblici e privati e per la qualificazione dei servizi offerti, sviluppata dalla Fondazione Gimbe in collaborazione con l’Associazione Ospedali pediatrici italiani (Aopi). Anche se l’Accordo Stato-Regioni “Linee di indirizzo per la promozione e il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali in area pediatrico-adolescenziale” del 21 dicembre 2017 - integrato dal documento “Rete dell’emergenza-urgenza pediatrica” - alle reti fa ampio riferimento, questo passaggio attualmente manca . «Tale lacuna – afferma il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta – comporta un’estrema eterogeneità dell’offerta, la duplicazione di servizi che determina lo spreco di preziose risorse oltre a una riduzione della qualità dell’assistenza sanitaria con conseguente peggioramento degli esiti di salute».
Da qui lo sviluppo della piattaforma. Presentata in occasione del 75° Congresso nazionale della Società italiana di Pediatria, lo strumento permette di visualizzare, anche su mappa geografica, tutti i dati relativi 472 strutture di ricovero per un totale di 2.148 servizi pediatrici. «Aopi e Gimbe – precisa Paolo Petralia, presidente Aopi – hanno realizzato questo strumento operativo per tradurre le buone intenzioni in fatti: una piattaforma web based che intende fornire elementi conoscitivi e decisionali a Regioni e aziende sanitarie per bilanciare domanda e offerta pediatriche e quindi programmare le attività tenendo conto delle peculiarità dei singoli territori».

Come funziona. La piattaforma permette di classificare le strutture di ricovero secondo il Dm 70/2015 (base, I livello, II livello), inserire eventuali strutture di ricovero private accreditate con relativi servizi pediatrici, qualificare per ciascuna struttura di ricovero la presenza/assenza di pronto soccorso pediatrico, trasporto neonatale, trasporto materno assistito, punto nascita, sede di Scuola di Specializzazione, rapporti con l’Università; mappare le discipline/specialità cliniche previste dal Dm 70/2015 (cardiochirurgia infantile; chirurgia pediatrica; genetica medica; neuropsichiatria infantile; pediatria; onco-ematologia pediatrica; terapia intensiva neonatale; neurochirurgia pediatrica; nefrologia pediatrica; urologia pediatrica); inserire per le Asl Aggregazioni funzionali territoriali, Unità complesse di cure primarie, pediatri di libera scelta; inserire nuovi Dipartimenti, Uo e Servizi; indicare la tipologia di servizi offerti.
«Il modello di rete clinico-assistenziale – concludono Cartabellotta e Petralia – ha l’obiettivo di assicurare che la presa in carico del paziente avvenga in condizioni di appropriatezza, efficacia, efficienza, qualità e sicurezza delle cure, mettendo in relazione professionisti, strutture e servizi che erogano interventi sanitari e socio-sanitari di differente intensità e tipologia. In ambito pediatrico, la nostra piattaforma rappresenta il mezzo con cui raggiungere questo ambizioso obiettivo».


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