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Specializzazione, i vantaggi del nuovo concorso

di Fabrizio Zazzo

Mi chiamo Fabrizio Di Zazzo, sono un neo laureato in Medicina e Chirurgia e, come il collega Pianori, quest'anno concorrerò per un contratto di formazione specialistica.
Le parole del collega, tuttavia, mi lasciano un po' di amaro in bocca.
Vedo che, nonostante gli sforzi di molti giovani medici, studenti di medicina, aspiranti specializzandi, non si è forse capito che il ministro Carrozza ci ha lasciato in eredità un sistema trasparente e meritocratico di selezione.
Il vecchio concorso, per come strutturato, era la negazione della meritocrazia stessa.
Non starò qui ad elencarle tutti gli scandali usciti in questi ultimi mesi. Affidare il futuro di tanti giovani medici alla discrezionalità e usare parametri tutt'altro che oggettivi nelle selezioni per l'accesso alle specializzazioni, è stata una vera e propria violenza nei riguardi di chi è mosso da passione e voglia di poter applicare le conoscenze acquisite durante il corso di studi.
E' vero, siamo a metà febbraio e ancora non conosciamo con precisione le nuove modalità concorsuali ma l'iter burocratico è ben avviato essendo il DM approdato in consiglio di stato.
Qualcuno dice che le regole non possono essere cambiate in corso d'opera. Io chiedo a queste persone: ma quali sono queste regole? Che regole sono quelle che permettono "liste d'attesa" per un concorso? Che regole sono quelle che permettono terrorismo dei docenti verso gli studenti? Che regole sono quelle che permettono che gli studenti facciano a gomitate per poter frequentare determinati reparti?
Chiediamo solo un metodo di selezione trasparente a correzione centralizzata che ci permetta di competere serenamente e che non ci costringa più a dover imparare quiz a memoria (prima prova attuale) o a dover compilare temi diversi tra i vari candidati con correzione completamente discrezionale(seconda prova attuale).
Il collega Pianori parla nuovo concorso come un sistema che non considererà più le attitudini, le potenzialità né la determinazione degli studenti.
Io dico che sarà esattamente il contrario.
Finalmente potremo concentrarci su ciò che amiamo, senza preoccuparci di metterci in fila, magari per anni, magari per farci soffiare il posto dal potente di turno.
Possiamo finalmente cambiare le cose in meglio, in una nazione, ahinoi, che pare rassegnata all'immobilismo.
Vogliamo essere valutati per quello che siamo, non per chi siamo.
Per quello che conosciamo, non per chi conosciamo.
Io, me lo Merito. E anche il collega Pianori.