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Convenzioni, Smi: «Il vero problema non è la Sisac ma la legge Balduzzi»

di Enzo Scafuro, responsabile nazionale Area Convenzionata Smi

Una farsa, un enorme processo di rimozione della memoria del passato: un gioco delle parti di pirandelliana memoria. Questo è il giudizio più immediato che si può dare dello stallo delle trattative per il rinnovo delle convenzioni di medicina generale, pediatria e specialistica.
Sgomberiamo, intanto, il campo da equivoci: la Sisac è un organismo tecnico e non ha responsabilità se siamo arrivati a una contrattazione senza risorse e con un quadro normativo preoccupante. Scioperare contro questa struttura è, quindi, una farsa, perché è un capro espiatorio per non attaccare chi ha responsabilità politiche dirette. Il problema è la legge Balduzzi. Lo diciamo, insieme a pochi altri sindacati, da più di un anno. Non si comprende, quindi, come siamo arrivati fino a qua: un enorme processo di rimozione della memoria. Alcuni volevano, fortemente, volevano, la legge Balduzzi, che appunto, conteneva la demolizione del rapporto fiduciario, una cattiva applicazione del ruolo unico, ma senza il tempo pieno, il ricorso ad aggregazioni rigide, verticistiche e non funzionali tanto alla mutata domanda di salute (invecchiamento e cronicità), quanto al valore, enorme, della capillarità degli studi dei medici (e pediatri) sul territorio. Di fatto il cambio di un paradigma che tende a "scimmiottare" il modello ospedaliero, però con medici condannati a condurre, e subire, questo processo senza le garanzie dei colleghi dirigenti e con l'utilizzo delle risorse dei medici stessi del settore.
Cito questi aspetti sinteticamente per giungere al punto centrale: non è mai stato un mistero che non fossero previsti investimenti per questa trasformazione delle cure primarie: l'esempio chiaro di una riforma "a costo zero".Con una semplificazione: isorisorse per la convenzionata e iporisorse per i professionisti che vi operano.

Ma ora è giunto di voltare pagina. Il sindacato più rappresentativo "illuminato sulla via di Damasco" propone uno sciopero, noi rispondiamo sì, ma come già detto nelle settimane scorse dalla segretario dello Smi, Pina Onotri, a patto che si faccia per cambiare la legge Balduzzi.
Sediamoci attorno a un tavolo, mettiamo di lato gli interessi particolari e le polemiche del passato, avanziamo una proposta unitaria. Altrimenti assistiamo solo, appunto, a una farsa, a una minaccia di sciopero come strumento di distrazione di massa. La categoria è in sofferenza, in grande disagio, questa strada non è più percorribile.