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Gli esami radiologici, le prescrizioni inappropriate e il principio di «giustificazione»

di Ernesto Mola (presidente Wonca Italia- Assimefac)

In tutto il mondo negli ultimi anni il numero degli esami radiologici e delle Tac è cresciuto enormemente, suscitando preoccupazione per l'alto numero di esami considerati inappropriati. Non si tratta qui soltanto di spreco di risorse ma soprattutto di sicurezza per i pazienti, comportando i test radiologici un rischio da radiazioni che è crescente con la dose di radiazioni e la cui gravità è indipendente dalla dose somministrata.
Al fine di ridurre al minimo il rischio connesso alle radiazioni sono stati individuati dalle autorità scientifiche internazionali due principi fondamentali, a cui un esame che comporti l'utilizzo di radiazioni ionizzanti deve sottostare: il principio di giustificazione e quello di ottimizzazione. Mentre il secondo è appannaggio delle procedure e dei professionisti della radiologia medica, il principio di giustificazione riguarda tutti i professionisti sanitari coinvolti nella prescrizione ed esecuzione di un esame radiologico. Ogni esame deve essere giustificato ovvero i benefici attesi dall'esame devono controbilanciarne i rischi connessi all'esposizione radiologica e deve essere valutata la possibilità di ottenere le stesse informazioni da un esame che non comporti l'uso delle radiazioni.

Nel dicembre del 2013 EURATOM ha emanato una direttiva con le indicazioni affinché gli stati membri dell'Unione Europea emanino norme contenenti i Basic Safety Standards relativi all'esposizione medica alle radiazioni ionizzanti. In particolare esse dovranno definire le responsabilità dei diversi professionisti, sia chi prescrive che chi esegue la procedura radiologica, in relazione al processo di giustificazione individuale e all'informazione dei pazienti e al loro coinvolgimento nel processo decisionale. La direttiva EURATOM inoltre invita gli stati membri a favorire la creazione di linee-guida relative alle tecniche di imaging, al fine di aiutare i medici nella scelta dell'esame più appropriato, nei tempi corretti, secondo criteri condivisi tra le discipline.

Il 26 settembre 2014 HERCA (un network europeo di autorità competenti in relazione alla protezione radiologica) ha organizzato a Bruxelles una riunione delle organizzazioni internazionali interessate alla problematica: le associazioni dei radiologi, dei tecnici e fisici di radiologia, l'OMS, le associazioni dei pazienti, dei pediatri e dei medici di famiglia (WONCA).
Tutte le organizzazioni presenti hanno preso l'impegno di adoperarsi congiuntamente in campo nazionale e internazionale, e ciascuno secondo il proprio ruolo e la capacità specifica, per stimolare la definizione di misure volte a migliorare il processo di giustificazione. L'obiettivo finale di questi sforzi è quello di evitare procedure di imaging inutili e dannose per i pazienti e costose per i sistemi sanitari.
Nel meeting di HERCA è stata pienamente condivisa l'opinione che le azioni isolate comporterebbero solo benefici limitati: le azioni intraprese o previste dai diversi stakeholder devono essere trasparenti, compatibili tra loro, e preferibilmente complementari e sinergiche, coprendo tutte le esigenze comuni individuate.
Anche in Italia è tempo di un maggiore attenzione delle autorità sanitarie all'applicazione del principio di giustificazione e di una più stretta collaborazione tra radiologi, medici di famiglia e pediatri e pazienti, per questa ragione si è ritenuto opportuno creare, finalmente un momento di confronto a Roma il prossimo 13 febbraio. È urgente affrontare una questione di così grande importanza.