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Risarcimenti: necessarie nuove regole contro la malasanità

di Roberto Simioni,presidente Obiettivo Risarcimento

Accade ai neonati, ma non solo. Ovviamente quando si tratta di bambini di pochi mesi, come Daniel a Trapani e Nicole a Catania, le morti in ospedale fanno ancor più rumore e lasciano ancor più sbigottiti. Ma la malasanità è una piaga generalizzata e diffusa ovunque in Italia, non solo in Sicilia. Non è un caso che tutte le indagini demoscopiche rilevino l'aumento della diffidenza e della paura degli italiani verso la sanità (per l'Eurispes il 68% degli italiani non si fida del proprio medico). In effetti, su 8 milioni di persone ricoverate ogni anno, 320mila (pari a circa il 4%) subiscono danni o conseguenze dovute a errori nelle cure o a disservizi che potrebbero essere evitati (dati Cineas). E negli ultimi anni le denunce sono aumentate (dell'80% dal 1995, dati Ania) perché i pazienti sono più consapevoli.
Mentre si gioca al rimpallo inutile delle responsabilità, con la Regione che accusa i medici, i medici che accusano il governo, il governo che accusa la Regione, però, si continua a morire. E si continuerà ancora, perché non è questo il modo per risolvere i problemi della malasanità in Italia. Come Obiettivo Risarcimento, società con un'esperienza ultradecennale sul campo, riteniamo che sia necessario un confronto più ampio e meno strumentalizzato sul tema. Partendo però da un assunto, ribadito sia dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sia dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin: lo Stato deve garantire il diritto del malato, che è sempre e comunque il soggetto debole.
Per questo riteniamo che le proposte che Parlamento e Governo stanno analizzando siano di estrema rilevanza. In merito, le ipotesi di ridurre i tempi di prescrizione fino ad un quinto dell'attuale siano atti incoscienti di chi sta giocando con la salute dei cittadini. Non è riducendo i diritti dei pazienti che si elimina il problema, anzi. Se chi subisce lesioni personali gravi per un casi di malasanità poi non ottiene un giusto risarcimento sarà poi a carico dello Stato e dei familiari. Inoltre, poiché abbiamo sempre pensato che le responsabilità raramente ricadono sul singolo medico e che la maggior parte delle volte siano imputabili agli errori della filiera ospedaliera, crediamo che l'introduzione dalla figura del risk manager, del "medico legale" di corsia e la razionalizzazione degli uffici amministrativi delle Asl debba essere una priorità, come d'altronde è previsto in quasi tutte le proposte di legge in discussione in Parlamento. Poiché i sistemi di mediazione obbligatoria fin qui previsti hanno avuto scarso successo, poi, crediamo sia utile studiare forme nuove per chiudere le controversie in sede stragiudiziale e introdurre modalità di indennizzo diretto sul modello di quanto già avviene in ambito rc auto.