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Quando la ricerca si lega al benessere dei dipendenti: l'Irccs Inrca lancia il progetto "Fitness at Work"

di Fabrizia Lattanzio (direttrice scientifica Irccs Inrca di Ancona)

La promozione dell'attività fisica rientra da tempo tra le priorità dell'Unione Europea e dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. Recentemente è stata richiamata più volte anche dal Piano Sanitario Nazionale e dal Piano Nazionale della Prevenzione come uno degli obiettivi strategici nell'ambito delle politiche di salute pubblica.
L'Irccs Inrca, unico Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico specializzato nei problemi della terza età, da anni è impegnato nella ricerca e nello studio di modelli economici, organizzativi e sociali orientati a favorire l'invecchiamento attivo della popolazione.
Mentre si continua a registrare un progressivo allungamento dell'aspettativa di vita, recenti studi sottolineano come la sedentarietà sia un fenomeno ampiamente diffuso in Europa, dove si stima che più del 35% delle persone resti seduta per più di sette ore al giorno. Una tendenza imputabile solo in parte alle mutate condizioni di lavoro rispetto a qualche decennio fa: il vero problema consiste nella carenza di soluzioni alternative in risposta a trasformazioni sociali tanto significative.

È quindi in linea con la filosofia e la vocazione stessa dell'INRCA la nascita di "Fitness at Work". Un progetto unico nella realtà sanitaria pubblica italiana, che punta a coniugare lo sviluppo di nuove aree di studio sull'invecchiamento attivo, con la sfida di portare l'attività fisica sul posto di lavoro. Un'idea rivolta all'interno dell'Istituto, allo scopo di sensibilizzare il personale sull'importanza del movimento nel mantenere buone condizioni di salute.
Avviato nel dicembre dello scorso anno, frutto della collaborazione dell'Osservatorio epidemiologico professionale e della Medicina riabilitativa dell'Istituto, "Fitness at Work" nasce dalle notevoli evidenze scientifiche sul benefico ruolo dell'attività fisica. In termini di miglioramento del tono muscolare, della plasticità dell'organismo, delle prestazioni cardio-circolatorie, ma anche dal punto di vista della gestione dei livelli di stress. Un fattore tutt'altro che secondario in un settore come quello dell'assistenza all'anziano, in cui i carichi di lavoro e l'elevato coinvolgimento psicologico rappresentano un elemento di affaticamento non trascurabile.

Agli operatori che aderiscono volontariamente al progetto è consentito accedere gratuitamente, al di fuori dell'orario di lavoro, agli spazi per l'attività motoria di cui l'Istituto dispone. Strutture altamente specializzate, tra cui la palestra di Medicina riabilitativa e le apparecchiature di fitness metabolico, ma rese disponibili mediante precisi turni di fruizione, favorendo così anche un pieno ed efficiente utilizzo delle attrezzature.
Tra i valori aggiunti del progetto, rispetto ad altre esperienze analoghe, si può citare anche la gestione personalizzata delle attività di fitness a cura di personale qualificato ed esperto, basata su una valutazione preventiva di parametri legati alla fisiologia e alle condizioni del soggetto. Grazie a un sofisticato sistema di connessione in rete degli apparecchi durante le sessioni di allenamento viene registrata un'importante mole di dati, soprattutto in merito a valori metabolici. Dati che saranno utili per analisi più dettagliate al termine della fase pilota della durata complessiva di dodici mesi.
Le attività hanno per ora dato risultati molto positivi in termini di soddisfazione da parte del personale partecipante, sia dal punto di vista del benessere psico-fisico percepito, sia per quanto riguarda le relazioni lavorative e il senso di appartenenza all'Istituto.