Dal Governo

Decretone Balduzzi: ecco l'ultimo testo all'esame delle Regioni

Un articolato snellito a 18 articoli dai 27 originari. E su cui il Governo dovrà decidere ora se procedere con un decreto legge o con un disegno di legge. Le Regioni dal canto loro sono state chiare: se deve essere un decreto ci vuole più tempo per analizzarlo, se sarà un Ddl invece può anche essere approvato domani dal Cdm per poi discuterne nelle aule parlamentari.

Rispetto al primo testo (quello del 27 agosto) saltano gli articoli sulla non autosufficienza, sulla riorganizzazione delle aziende ospedaliero-universitarie, i due sugli emoindennizzi, quello sulle sperimentazioni e quello sui medicinali omeopatici e sulle sostanze ad azione ormonica. Niente revisione poi della dirigenza del ministero della Salute e passaggio alle Asl del personale navigante, né revisione delle tariffe per i servizi resi dal ministero o pubblicità dei prezzi dei beni e servizi.


In forse anche l'articolo sul fascicolo sanitario elettronico, ma solo perché l'argomento è previsto nel provvedimento sull'agenda digitale.

Saltano poi dal testo la tassa sulle bevande edulcorate (che comunque sono sottoposte a regole più stringenti e su quelle alcoliche. E si ammorbidiscono i testi della riforma delle cure primarie e della revisione del prontuario farmaceutico.

Le Regioni hanno votato un ordine del giorno sul decreto in cui la Conferenza «con riferimento alla bozza di "provvedimento recante disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute", non ravvisa nell'ultimo testo reso disponibile soltanto oggi gli elementi di decretazione d'urgenza – strumento il cui utilizzo va limitato, come autorevolmente richiamato dallo stesso Presidente della Repubblica – in quanto sono presenti aspetti normativi anche di dettaglio e di programmazione di competenza delle Regioni, mentre mancano o sono state riproposte in modo non concordato le disposizioni su cui si era incentrato il confronto fra il Ministero della Salute e Regioni, portato avanti in questi giorni: le norme per l'indennizzo degli emotrasfusi, la revisione della normativa antincendio, le norme definitive sull'esercizio della libera professione, l'utilizzo dei farmaci off-label, i precari per le Regioni con i piani di rientro».

L'odg «evidenzia inoltre che non sono stati recepiti molti emendamenti presentati dalle Regioni e da queste considerati irrinunciabili e dirimenti per la garanzia di un corretto rapporto istituzionale fra i due livelli di governo e ribadisce la volontà di proseguire un lavoro di confronto finalizzato alla sottoscrizione del nuovo Patto per la salute (2013-15), fondato sul rispetto del principio della leale collaborazione, nell'interesse di perseguire obiettivi rivolti alla sostenibilità, universalità ed equità del Servizio Sanitario Nazionale nelle sedi concertative e con gli strumenti più idonei, garantendo le risorse necessarie alla tenuta del sistema».

Per quanto riguarda gli articoli aggiuntivi chiesti sempre dalle Regioni però, il ministro ha potuto solo garantire che saranno presi in considerazione durante la conversione del decreto o di legge di stabilità o di Patto per la salute: il tempo stringe per poter essere integrati nel decretone.