Dal Governo

Legge di stabilità, ecco il testo finale del Governo.Niente tagli per l'assistenza ai disabili

La versione finale del Ddl conferma all'articolo 6 le misure previste per la Sanità. In arrivo tagli per 600 milioni nel 2013; 1 miliardo a regime a partire dal 2014. Il risultato economico dovrà essere ottenuto riducendo del 10% nel 2013 i contratti in essere per l'acquisto di beni e servizi. Per i dispositivi medici, il tetto resta fissato per il 2013 al 4,8% del fondo sanitario nazionale (lo 0,1% in meno rispetto al 2012), ma scenderà al 4,4% nel 2014.

Intanto esplodono le polemiche, dentro e fuori il Parlamento. Con il ministro del Tesoro, Vittorio Grilli, che la difende («a regime, con la nostra manovra sull'Irpef rimettiamo 6 miliardi di euro nelle tasche degli italiani e ne riprendiamo 1,2 attraverso la riduzione delle detrazioni e delle deduzioni, restituendo quei 6 miliardi ai redditi più bassi e spalmando su tutti i contribuenti quegli 1,2») ma non chiude a possibili «proposte migliorative che verranno dalle forze politiche in Parlamento», a condizione «che non vengano alterati i saldi , e che non cambi il senso complessivo della manovra».

Anche il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, rivela qualche perplessità, in particolare sulle politiche sociali: «Questo è un disegno di legge, vi sono alcune cose che personalmente non piacciono nemmeno a me».

Nel testo finale bollinato salta comunque la previsione della riduzione al 50% dei permessi per l'assistenza ai familiari disabili. Una norma su cui la Cgil aveva usato toni durissimi: «Una mostruosità che provoca la mancanza di respiro», dice Nina Daita, responsabile dell'Ufficio disabilità del sindacato. «Non ci sono altre parole per qualificare un provvedimento, e nello specifico le misure che colpiscono le persone con disabilità, di un cinismo inimmaginabile». Secondo la dirigente sindacale «è rivoltante soltanto immaginare di tassare i cani dei ciechi, così come l'interprete dei sordomuti. Due beni essenziali che permettono alle persone con disabilità di poter espletare una funzione fondamentale: quella di poter vivere, di poter camminare e di poter sentire».

Per la sanità, i nuovi tagli su cui ragionare quotano 600 milioni nel 2013 e 1 miliardo a regime a partire dal 2014: uno sconticino da 1,4 miliardi rispetto alle iniziali intenzioni del Governo che corrisponde al bicchiere mezzo pieno di Balduzzi.

Il risultato economico - dice la "spending 2" - dovrà essere ottenuto riducendo del 10% nel 2013 i contratti in essere per l'acquisto di beni e servizi: il doppio di quel 5% in meno sullo stesso capitolo di spesa già preteso dalle Regioni nella "spending 1" per il 2012. In più ci sarà la sforbiciatina al tetto di spesa per l'acquisto dei dispositivi medici: per il 2013 resta fissato al 4,8% del fondo sanitario nazionale - lo 0,1% in meno rispetto al 2012 - ma scenderà al 4,4 per cento nel 2014.

Ancora al capitolo socio-sanitario - con ricadute finali sulle tasche dei cittadini - figurano anche l'incremento dell'Iva dal 4 al 10% sulle prestazioni fornite dalle cooperative (ricoveri; ospitalità in case di riposo ecc.) e il feroce dimezzamento dell'indennità concessa in virtù della legge 104 ai lavoratori costretti ad assentarsi per offrire assistenza al familiare disabile.

Espunta invece dal testo delle "spending 2" la norma che congela i contratti pubblici anche per il 2014: la Consulta non lo consente, ma lo stop arriverà lo stesso, come lo scorso anno, con un atto amministrativo che confermerà anche la sospensione della vacanza contrattuale. Con buona pace dei dipendenti.