Dal Governo

Standard ospedalieri: ecco la proposta di modifica delle Regioni IL TESTO

Per ridurre i posti letto il calcolo si allarga e dovrà considerare quelli medi delle strutture di ricovero pubbliche ed equiparate, l'attività delle cliniche, il day hospital ma anche il nido, il pronto soccorso, le sale operatorie, l'ospedalizzazione domiciliare e i nati immaturi. Il valore di riferimento dei posti letto standard sarà aumentato per le Regioni con mobilità attiva grazie al calcolo dei posti letto equivalenti. La soglia per l'accreditamento dei privati si abbassa a 60 posti letto per acuti (quindi ne restano fuori meno) che possono essere raggiunti anche con «forme associative e consortili».

Le Regioni hanno riscritto non l'allegato tecnico, ma il testo del decreto con cui saranno adottati gli standard ospedalieri. Concordando in linea di massima le correzioni con lo stesso ministero. E se ne discuterà con i governatori questa settimana in una conferenza straordinaria sulla Sanità, convocata per analizzare anche gli effetti della legge 189 e parlare del Patto della salute in scadenza il 31 dicembre.

Secondo la ptopostai governatori non dovranno sfornare a fine anno i provvedimenti "secchi" di riduzione dei posti letto, ma quelli «generali di programmazione», che significa niente diktat sui tagli.

Poi, la classificazione delle strutture ospedaliere terrà conto di quanto scritto nell'allegato tecnico con la modifica del tetto di riferimento per l'accreditamento dei privati. Ma anche per quanto riguarda gli standard delle singole discipline, si dovranno considerare i criteri epidemiologici, di specificità e accessibilità del territorio e l'integrazione tra le varie discipline dovrà avvenire secondo i modelli dipartimentale e per intensità di cura.
Gli standard che riguardano la sicurezza, la privacy, la sostenibilità energetica e così via, dovranno essere applicati secondo le previsioni della legge 189/2012 che li lega alle risorse recuperate dal programma di edilizia sanitaria. E per quanto riguarda la chirurgia anmbulatoriale, gli standard indicati nell'allegato al decreto varranno solo «in prima applicazione».

Ben dettagliato il meccanismo di calcolo dei posti letto per mille abitanti. Si fa riferimento alla popolazione pesata in base ai criteri utilizzati per il calcolo del costo standard per l'assistenza ospedaliera e il numero dei posti letto per mille abitanti è incrementato per le Regioni con saldo attivo di mobilità interregionale in questo modo: si calcola il costo medio per posto letto; per il costo medio viene diviso il saldo di mobilità attiva secondo il valore finanziario dei ricoveri (la mobilità è quella per il fabbisogno 2013), individuando così il numero di posti letto equivalenti utilizzati per la mobilità dei pazienti tra Regioni.