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Traumi dentali nell'età evolutiva: ecco le linee guida della Salute

Eventi traumatici a bocca e viso comprese - soprattutto - le arcate dentarie: scuola, ambiente domestico, ambiente sportivo e strada sono le sedi dove con maggiore frequenza si verificano e, allo stesso tempo, luoghi dove è possibile mettere in atto idonee misure di prevenzione.

In questo senso il ministero della Salute ha messo a punto linee guida ad hoc - pubblicate sul suo sito - che hanno come obiettivo quello di fornire raccomandazioni e indicazioni evidence-based sulla prevenzione e gestione immediata del trauma dento-alveolare nei pazienti in età evolutiva con un'attenta valutazione delle conseguenti implicazioni medico-legali. Anche perché, spiegano le stesse linee guida, la maggior parte della letteratura oggi disponibile, sottolinea che spesso la conoscenza della corrette procedure da seguire in presenza di un trauma dentale è insoddisfacente. Infatti, alcuni studi indicano che solo il 4% dei medici fornisce, in una fase iniziale, un trattamento appropriato.

Invece «durante la prima visita - spiegano le linee guida - grande importanza deve essere riservata all'approccio psicologico del paziente traumatizzato che, spesso, risulta particolarmente provato anche dal punto emotivo a causa dell'ansia e della paura che l'evento acuto ha determinato. Il percorso diagnostico e terapeutico deve essere affrontato secondo uno specifico protocollo che, prevedendo inizialmente un'accurata raccolta dei dati anamnestico-circostanziali dell'evento traumatico, si articola successivamente con una prima fase di obiettività clinica e radiologica, una seconda di specifico intervento terapeutico e una terza che prevede la programmazione di controlli a distanza atti a seguire l'evoluzione clinica».

Le indicazioni sono rivolte ai medici di medicina generale, ai medici specialisti in pediatria, in chirurgia maxillo-facciale, in chirurgia di urgenza e pronto soccorso, in medicina dello sport, in medicina legale, agli odontoiatri, agli igienisti dentali, al personale infermieristico, al personale scolastico, al personale di assistenza nei centri sportivi, ai genitori/caregivers.