Dal Governo

Isee: per i disabili conta anche l'assegno di cura

di Barbara Gobbi (da Il Sole-24 Ore)

Tra i cittadini interessati al calcolo dell'Isee, disabili e non autosufficienti sono le categorie più fragili. Due le principali novità: la considerazione, per la stima della condizione reddituale, del nucleo familiare del beneficiario - compresi per determinate condizioni i figli non conviventi, che "valgono" una componente aggiuntiva - e il conteggio nel patrimonio dell'anziano non autosufficiente, ai fini dell'accesso alle Rsa, delle donazioni di immobili a favore di persone tenute agli alimenti.

La mediazione cui si è giunti(VEDI ARTICOLI DI IERI E TESTO IN ANTEPRIMA) è considerata "il miglior compromesso possibile". Anche da comuni e regioni, che giovedì dovrebbero dare l'intesa in sede di Conferenza unificata, l'ultima utile prima della tornata elettorale. La posta in gioco è alta: ridefinire i criteri di selezione dei beneficiari delle prestazioni, in un'ottica di maggiore equità e in un quadro di risorse scarse. Risorse recuperate a fatica dalla legge di stabilità, che destina 300 milioni alle politiche sociali e 275 milioni al risorto fondo per la non autosufficienza.

Tre le tipologie di "prestazioni agevolate di natura socio-sanitaria", dedicate ai disabili, per cui si prevede un computo particolare del nucleo familiare. Nei casi di: sostegno e aiuto domestico mirati a mantenere l'autonomia a domicilio; accesso a centri residenziali o semiresidenziali (case di cura); sostegno economico - anche sotto forma di buoni per l'acquisto di servizi - il nucleo considerato è composto dal coniuge, dai figli minorenni e dai figli maggiorenni non conviventi con i genitori ma a loro carico ai fini Irpef. Si dà quindi l'addio all'Isee individuale e si fa riferimento ai rapporti di parentela più stretti. Diverso è il caso in cui l'Isee vada calcolato per un disabile minorenne o anche adulto ma convivente con i genitori: in questo caso il reddito considerato è solo quello del potenziale beneficiario.

Indennità di accompagnamento e assegno di cura "fanno reddito", cioè pesano sull'indicatore della situazione reddituale. In compenso, il Dpcm introduce meccanismi di riequilibrio: tre livelli di franchigia, modulati sulla disabilità (media, grave e "non autosufficienza"); la detraibilità per tutti delle spese sanitarie fino a 5mila euro e infine la detraibilità parziale, limitata ai non autosufficienti, delle spese dimostrate e sostenute per badanti.