Dal Governo

Isee, il Dpcm domani in Consiglio dei ministri

Andrà domani in Consiglio dei ministri la riforma dell'Isee, l'Indicatore della situazione economica equivalente su cui giovedì scorso c'era stata la mancata Intesa in Conferenza unificata. L'altolà della Regione Lombardia - che aveva puntato i piedi contro i nuovi parametri delle condizioni socioeconomiche delle famiglie perché in contrasto con le proprie regole regionali sui quozienti famigliari - aveva di fatto imposto una battuta d'arresto a un documento ampiamente condiviso con i tecnici del ministero del Welfare dal resto delle Regioni, da tutti i Comuni e dalle associazioni dei disabili.

Il Governo corre ora ai ripari portando il provvedimento in Cdm, ai sensi dell'articolo 3 comma 3 del Dlgs 281/1997, dedicato proprio alla disciplina delle Intese Stato-Regioni: «Quando un'Intesa espressamente prevista dalla legge non è raggiunta entro 30 giorni dalla prima seduta della Conferenza Stato-Regioni in cui l'oggetto è posto all'ordine del giorno, il Consiglio dei ministri provvede con deliberazione motivata». Nel caso specifico, la immediata registrazione della mancata Intesa, concordata giovedì scorso da ministero e Regioni subito dopo lo stop lombardo, consentirebbe - spiegano i tecnici del ministero - di by-passare il termine dei 30 giorni portando subito il provvedimento all'attenzione del Governo.

Sul tavolo c'è, da un lato, una maggiore distribuzione delle agevolazioni alle fasce più deboli e, dall'altro, un più severo sistema dei controlli negli accessi alle prestazioni.