Dal Governo

Isee: via libera rimandato al prossimo Consiglio dei ministri

di Roberto Turno (da Il Sole-24 Ore)

In bilico fino all'ultimo, tra questioni di «opportunità politica» e resistenze dei ministri più sensibili all'associazionismo di matrice cattolica. Il nuovo riccometro 2.0 per stanare i furbetti del Welfare che beneficiano a sbafo dei servizi sociali ha subito ieri fino a tarda serata un'improvvisa empasse in Consiglio dei ministri. Con un'ampia discussione tra i ministri, prima e dopo la riunione di Governo, e quindi la scelta finale: rinvio di qualsiasi decisione al prossimo Consiglio dei ministri, con la presenza di tutti i ministri. A cominciare dal ministro del Welfare, Elsa Fornero, ieri stranamente assente, pur essendo ministro proponente col collega dell'Economia, Vittorio Grilli.

Bloccato dalla Conferenza Stato-autonomie una settimana fa per l'opposizione della sola Lombardia in difesa del proprio «fattore famiglia», ma non dalle altre Regioni e dai sindaci, il nuovo riccometro è sbarcato ieri in Consiglio dei ministri, iniziato con due ore di ritardo, con l'intenzione iniziale del Governo di superare l'empasse della «mancata intesa» con un parere motivato. Anche se poi per il provvedimento sarebbe comunque necessario ancora un nuovo passaggio al Consiglio di Stato (solo per ratificare l'"esenzione" per Trento e Bolzano) e, soprattutto, l'invio del testo al parere delle commissioni parlamentari, a Camere pressoché chiuse e in una situazione politica a dir poco complicata in vista delle elezioni.

A rendere difficile la decisione del Consiglio dei ministri sono state più ragioni. Da una parte questioni di opportunità politica per un Governo ormai in scadenza di approvare una riforma di così grande portata, che va oltre l'ordinaria amministrazione. Dall'altra, il desiderio di riaprire il confronto con le associazioni sociali, a cominciare da quelle di matrice tradizionalmente cattolica delle famiglie, ha aperto a sua volta una breccia nel Governo. Tanto che alcuni ministri, a partire da Andrea Riccardi (Cooperazione internazionale e integrazione) e Renato Balduzzi (Salute), avrebbero sostenuto quanto meno la necessità di una ulteriore fase di riflessione.

Non è un caso, del resto, che contro il varo del provvedimento erano intanto intervenuti in giornata, contemporaneamente, il vicepresidente della Camera, Maurizio Lupi, pidiellino legato a Cl, e il Forum delle famiglie. Unanime la richiesta: Monti si fermi e lasci la scelta al suo successore e alle Camere che verranno dopo le elezioni. Frutto di lunghi confronti con le associazioni e le parti sociali, ripetutamente riveduto e corretto, superato anche il vaglio del Consiglio di Stato e riformulato dopo la sentenza della Consulta che ha sancito la necessità di un parere delle autonomie locali, il nuovo Isee cambierebbe radicalmente i criteri d'accesso ai servizi sociali agevolati: asili nido, mense scolastiche, tasse universitarie, libri di testo, assegni di maternità, sconti e bonus su bollette della luce e canoni telefonici.