Dal Governo

Stato-Regioni: rispuntano a sorpresa i nuovi standard per gli ospedali

Rispunta a sopresa nella Stato-Regioni di oggi, con un'integrazione all'ordine del giorno, il regolamento che fissa i nuovi standard per gli ospedali.

Le Regioni avevano ottenuto il rinvio della discussione su cui si prefigurava già una eventuale mancata intesa (con l'approvazione d'ufficio del provvedimento dopo 30 giorni) perché ritenevano propedeutico all'esame un incontro chiesto da tempo con il premier Monti sui temi della spesa sanitaria e del trasporto pubblico locale. Incontro che non c'è mai stato, ma il ministero dell'Economia ha chiesto - e ottenuto - di mettere all'ordine del giorno gli standard che rappresentanto comunque un tassello dell'applicazione della spending review.

Il risparmio vero che si otterrebbe con i vari tagli previsti non va oltre i 50-80 milioni (di cui 20 nel primo anno), ma in realtà si attuerebbe una forte razionalizzazione della rete ospedaliera mettendo le basi, come più volte ribadito dal ministro della Salute Balduzzi, per l'avvio della continuità ospedale-territorio con il necessario potenziamento dei servizi di quest'ultimo.

Tra i motivi "tecnici" della distanza tra Regioni e Governo sui contenuti del regolamento - che porta a un taglio di oltre 14mila posti letto per acuti (ma 6.653 in più per la post-acuzie), tra 1.100 e 2.000 Unità operative complesse e al mancato accreditamento di circa 192 strutture private accreditate che hanno meno di 60 posti letto - c'è il calcolo dei posti letto in più in base alla mobilità sanitaria attiva: i ministeri vogliono che il saldo finale sia zero e per questo è necessario ridurre più posti letto del previsto nelle Regioni con mobilità passiva. A questo punto l'intesa - che comunque deve essere raggiunta all'unanimità - sarebbe impossibile per il muro alzato dalle Regioni soprattutto del Sud.

Gli altri provvedimenti sanitari all'ordine del giorno sono quelli già previsti nelle conferenze del 28 febbraio sconvocate perché subito a ridosso delle elezioni, di cui a suo tempo si è già dato conto su questo sito e su Il Sole-24 Ore Sanità n. 8/2013.

Tra gli altri provvedimenti ci sono le linee di indirizzo per l'introduzione della genomica nel Ssn con l'obiettivo di prevenire le malattie grazie ai test genetici. E con questi ottimizzare anche i Lea secondo migliori rapporti costi-beneficio. Il tutto con il coinvolgimento in un «Network italiano di Genomica in sanità pubblica» di istituzioni, medici, società scientifiche e pazienti e lo schema-tipo di convenzione per gli studi professionali in rete per l'intramoenia

E all'ordine del giorno della conferenza dei presidenti ci sono le linee guida scritte dalle Regioni secondo le prescrizioni della legge 189/2012 (legge Balduzzi) per il «Conferimento degli incarichi di direzione di struttura complessa per la dirigenza medica - sanitaria nelle aziende del Servizio sanitario nazionale».