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Ragioneria generale dello Sato: nella spesa pubblica in Europa la sanità è la «seconda divisione». L'Italia è in linea con le medie Ue

Servizi generali; difesa; ordine pubblico e sicurezza; affari economici; protezione dell'ambiente; abitazioni e assetto del territorio; sanità;attività ricreative, culturali e di culto; istruzione; protezione sociale: sono le categorie di analisi della classificazione funzionale delle spese delle Amministrazioni pubbliche che la Ragioneria generale dello Stato ha analizzato in suo documento appena pubblicato sul sito istituzionale «La spesa pubblica in Europa: anni 2000-2011».

E la sanità è la seconda divisione, in termini di spesa primaria, nella maggior parte degli Stati, spiega la Rgs.

La spesa sanitaria va da un minimo del 7,5 % (2010) e del 7,8% (2011) di Cipro e del 9,4% (2010) e del 9,0% (2011) della Romania al 18,4% (2010) e al 18,8% (2011) della Repubblica Ceca e al 17,3 % (2010) e al 17,6% (2011) del Regno Unito.

«La situazione italiana - si legge nella premessa che accompagna le tabelle della Rgs - fa rilevare in tale settore una spesa pari al 16,3% (sia nel 2010 che nel 2011) dell'intera spesa primaria, con una quota pari al 7,5% (2010) e al 7,4% (2011) del Pil», perfettamente corrispondente alla media della Ue 27.

«È interessante osservare - si legge ancora - come, a causa della particolare situazione economica che ha caratterizzato i Paesi europei a seguito della crisi finanziaria del biennio 2008-2009, il ruolo tradizionalmente assunto dalla Sanità e dall'Istruzione quali funzioni che assorbono la maggiore quota della spesa collocandosi immediatamente dopo la Protezione sociale, è stato modificato dalla funzione relativa agli Affari economici dove sono classificati la maggior parte degli interventi pubblici a sostegno del sistema economico».