Dal Governo

Governo: Napolitano affida l'incarico a Enrico Letta

«Il Presidente della Repubblica ha conferito l'incarico di formare il nuovo Governo a Enrico Letta. L'onorevole Letta si é riservato di accettare».

Questo l'annuncio del segretario generale della presidenza della Repubblica Donato Marra.

L'incarico a Enrico Letta per una «larga intesa per far nascere il Governo di cui il Paese ha assolutamente bisogno ora è stata la sola soluzione possibile» per «dare una maggioranza parlamentare stabile sia alla Camera che al Senato», ha detto, dopo l'incarico a Letta, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

«Sento profonda responsabilità per l'incarico, ma sono determinato: il Paese ha bisogno», ha dichiarato Enrico Letta che ha messo al primo posto dell'azione del nuovo Governo le risposte a emergenza giovani e povertà e le riforme tra cui la prima è cambiare bicameralismo.

«Ho ricevuto l'incarico che ho accettato con riserva, come da rito. La mia sorpresa é stata forte quando ho ricevuto la telefonata del Presidente. Sono passati 50 giorni senza che si sia formato un Governo. Ho accettato questa responsabilità che sento forte sulle mie spalle. Però con grande determinazione mi metto in questo impegno perché il Paese ha bisogno di risposte, soprattutto quella parte del Paese che soffre. Il senso della povertà che cresce, i giovani vanno all'estero perché non trovano risposte», sono state le parole di Letta uscendo dal Quirinale.

Enrico Letta condurrà nella giornata di domani le consultazioni per la formazione del nuovo Governo, «terminate le quali tornerò spero nel più breve tempo dal presidente della Repubblica a sciogliere la riserva», ha speigato Letta che ha aggiunto: «Si tratta di un tentativo molto complesso e difficile. Sarà un governo di servizio al paese, l'obiettivo è anche quello di moralizzare la vita pubblica del paese che ha bisogno di nuova linfa».

«Questo Governo - ha proseguito - non nascerà a tutti i costi ma se ci saranno le condizioni. Io ce la metterò tutta perchè gli italiani non ce la fanno più dei giochetti della politica. Con grande umiltà e senso del limite ma con una determinazione fortissima a dare seguito alla volontà del presidente della Repubblica»



Enrico Letta ha 46 anni ed è sposato. Ha tre figli: Giacomo, Lorenzo e Francesco.

Pisano, ha alle spalle un percorso umano e formativo all'insegna dell'Europa. Dall'infanzia a Strasburgo – dove frequenta la scuola dell'obbligo – alla laurea in Diritto internazionale all'Università di Pisa. Sempre a Pisa consegue il dottorato di ricerca in Diritto delle comunità europee alla Scuola Superiore "S. Anna". A 25 anni è presidente dei Giovani del Partito Popolare europeo.

Nel 1990 conosce Beniamino Andreatta e diventa ricercatore dell'Arel, l'Agenzia di ricerche e legislazione di cui è segretario generale dal 1993. Nello stesso anno il primo contatto con le istituzioni. Segue infatti Andreatta, come capo della sua segreteria, al Ministero degli Esteri, nel governo Ciampi. Proprio Ciampi lo chiama nel 1996 al Ministero del Tesoro come segretario generale del Comitato per l'euro.

Dal gennaio 1997 al novembre 1998 è vicesegretario del Partito popolare italiano. Nel novembre del 1998, con il primo governo D'Alema, diventa a 32 anni ministro per le Politiche Comunitarie. È il più giovane ministro della storia repubblicana e batte Andreotti, ministro a 35 anni.

Nel 2000 è ministro dell'Industria, Commercio e Artigianato nel secondo governo D'Alema. Incarico che conserva, con il governo Amato, per il quale è anche ministro del Commercio con l'Estero fino al 2001. Nel 2001 diventa deputato per la prima volta e s'iscrive alla Margherita.
Nel giugno 2004 rassegna le dimissioni dalla Camera e, da capolista dell'Ulivo, viene eletto deputato europeo per la circoscrizione Italia Nord-Est (circa 173.000 voti). Nella XV Legislatura torna deputato della Repubblica italiana e tra il 17 maggio 2006 e l'8 maggio 2008 è sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri nel governo Prodi.

Nel 2007 si candida alla segreteria del neonato Partito democratico ottenendo, con le primarie del 14 ottobre, oltre l'11% dei consensi (391.775 voti). Nelle elezioni del 13 e 14 aprile 2008, capolista PD nella Circoscrizione Lombardia 2, viene eletto alla Camera dei Deputati. Poche settimane Walter Veltroni lo chiama a far parte del governo ombra del PD in qualità di responsabile Welfare. Nel 2009, in occasione del Congresso del Partito democratico, decide di appoggiare Pier Luigi Bersani e la mozione che lo sostiene. Il 9 novembre 2009 – dopo le primarie che eleggono Bersani segretario nazionale – viene nominato dall'Assemblea nazionale, ad amplissima maggioranza, vicesegretario unico del Partito Democratico.

Alle elezioni politiche del 2013 è capolista del Partito Democratico alla Camera dei Deputati nelle Marche e in Campania.