Dal Governo

Letta: «Il welfare di pensioni e sanità non è più sufficiente»

di Flavia Landolfi

Parola d'ordine, ridisegnare la mappa dei bisogni degli italiani l'ombrello del welfare ai più bisognosi e ritarando le tradizionali leve dell'assistenza. Lo ha spiegato Enrico Letta nel discorso con cui ha chiesto la fiducia alla Camera dei deputati in votazione questa sera alle 20, mentre domani toccherà al Senato. Il welfare, ha detto il premier nel suo primo intervento davanti al Parlamento, «centrato tradizionalmente sul maschio adulto e su pensioni e sanità non basta più. Non stimola la crescita della persona e non basta a correggere le disuguaglianze. Non occorrono isterismi, ma welfare meno corporativo che sostenga tutti. Vanno ampliati - ha proseguito - gli ammortizzatori sociali estendendoli a chi ne è privo, a partire dai precari, e si potranno studiare forme di reddito minimo soprattutto per famiglie bisognose con figli».
E' uno dei punti salienti dell'intervento del primo ministro, che ha anche richiamato il Parlamento a intervenire sulle fragilità: «Il Parlamento non può che valorizzare la rete dei servizi, misure atte al miglioramento della rete di trasporto pubblico locale, con particolare attenzione ai disabili e non autosufficienti». E poi le donne, la loro condizione ancora disallineata e che fa dire al premier che «non siamo ancora un Paese delle pari opportunità». E ancora: «La carenza di servizi scarica sulle donne compiti insostenibil aggravati in alcuni casi da una crescita insopportabile delle violenze». Il nuovo Governo ha annunciato una serie di misure, tra cui il congelamento dell'Imu a giugno in attesa che Palazzo Chigi studi una rimodulazione dell'imposta sulla casa, la riduzione delle tasse sul lavoro, politiche di sostegno alla formazione e all'apprendistato, iniziative per la riduzione del divario culturale tra classi sociali (troppo spesso, ha ricordato, i figli di genitori non diplomati fanno fatica a raggiungere la laurea), interventi di moralizzazione della cosa pubblica. A questo proposito Letta ha annunciato - a sopresa - l'abolizione dello stipendio dei ministri che ricoprono anche la carica di parlamentari.
Infine il neo Presidente del Comsiglio si abbandona a una metafora tratta dalle sacre scritture: «Ho pensato molto al personaggio biblico di Davide nella valle delle nostre paura davanti al Golia di sfide gigantesche». E invita tutti a «spogliarci della spada e dell'armatura che ci appensantirebbero. Ci servono il coraggio di mettere da parte prudenza politica e la fiducia».