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Rapporto del ministero sulle acque di balneazione: la qualità migliora del 4,8%

La qualità delle acque di balneazione italiane nel 2012 è migliorata del 4,8% rispetto all'anno precedente. Il 96,6% delle nostre coste è conforme ai valori obbligatori, con un incremento del 4,7%. Per laghi e fiumi il valore è pari al 91,6% (+5,8% sul 2011). Ecco i risultati salienti del rapporto sulle acque di balneazione presentato a Roma dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Che ha sottolineato: «Siamo praticamente i primi in Europa per la balneabilità delle acque marine e lo stato delle acque interne. Un miglioramento notevole pari al +6% negli ultimi anni e un dato importante da trasmettere non solo ai cittadini, ma ai milioni di turisti che da tutto il mondo vengono in Italia per trascorrere le vacanze».

Buone notizie per la salute dei bagnanti, quindi: l'impatto globale di salute delle malattie infettive correlate alla balneazione è stimato in 3 milioni di anni di vita sana persi senza disabilità, pari a 12 miliardi di dollari. «La maggior parte delle malattie sono lievi o auto-limitanti - sottolineano gli esperti - ma possono verificarsi anche casi gravi. Questi pericoli per la salute umana devono essere valutati rispetto agli effetti benefici derivanti dalla balneazione, come attività salutare e di esercizio fisico. Il nuoto è considerato dai medici una delle attività fisiche più salutari per le diverse fasce di popolazione e per moltissime patologie».

In vetta alla classifica delle Regioni con più alto tasso di zone "non conformi", si conferma come per il 2011 l'Abruzzo, seguito dalla Campania e, new entry, dal Friuli Venezia Giulia. Sono 61 (l'1,3%) le acque costiere risultate secondo il report «non conformi» rispetto al valore dell'escherichia coli, rispetto alle 21 del 2011 (+0,9%). Ma solo una acqua di balneazione (0,0%) è stata chiusa durante tutta la stagione balneare rispetto alle 133 (2,7%) nel 2011.