Dal Governo

Lorenzin: pronti su Patto Salute e test Stamina

«I tagli lineari sono stati una cosa violenta ma non so cosa sarebbe accaduto senza. Oggi siamo in grado di non averne più. Anzi siamo pronti al nuovo Patto per la salute». Lo ha annunciato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, all'inaugurazione del Sanit - il Forum internazionale della Salute inaugurato oggi a Roma, confermando anche di aver firmato il decreto per la sperimentazione del metodo Stamina: «Saremo pronti entro il primo luglio».

Nel Patto per la salute - ha detto la Lorenzin - «bisognerà ridisegnare una sanità nazionale condivisa che bilanci la sostenibilità economica e l'assistenza». Secondo il ministro «i dati non sono tutti negativi e non siamo all'anno zero del risanamento della sanità italiana», ma la nuova sfida della medicina e di una socità avanzata sarà quella di «non fare ammalare i sani; farli arrivare in età anziana in buone condizioni: è la prevenzione la vera sfida: costa poco e richiede sinergia ed azioni di penetrazione nei territori». In quest'ottica e in quella della deospedalizzazione - ha proseguito - «il ruolo del medico di famiglia, attraverso la medicina d'iniziativa, deve tornare centrale».

Centrale per il ministro il tema della governance: «Il fondo sanitario nazionale è esploso proprio nel momento in cui l'Italia e l'Europa entravano nel difficile periodo della crisi economica»- ha ricordato. - «Quella fase non è ancora conclusa, ma molte Regioni in piano di rientro ne stanno uscendo e ci stiamo avviando verso una normalizzazione della tenuta dei conti pubblici». «Oggi - ha detto ancora la Lorenzin - la cosa più complessa è formare una governance adeguata della sanità italiana: la formula vincente è quella che pone al centro il territorio, la domiciliarizzazione dei pazienti, la gestioni dei post-acuti fuori dagli ospedali e una rete che tiene conto anche del volontariato. Tre regioni, ovvero, Emilia Romagna, Lombardia e Veneto - ha concluso il ministro - hanno promosso questo modello e hanno avuto ragione, mantenendo insieme l'economia con l'esigenza di salute dei cittadini». Lo Stato, ha sottolineato Lorenzin«deve essere presente e aiutare le Regioni a realizzare l'obiettivo della salute dei cittadini».

Il ministro ha infine tracciato una sorta di agenda per il Patto sulla Salute: «dovremo affrontare questioni che riguardano l'organizzazione del Ssn a partire dal problema della precarietà in sanità e dal tema delle specializzazioni, perchè in Italia non ci sono troppi medici e presto ci mancheranno invece degli specialisti - ha spiegato - e dovremo rivedere alcune questioni riguardanti le Regioni in piano di rientro, ad esempio pensare come accompagnare quelle che ne stanno uscendo. Queste sono le sfide che affronteremo nei prossimi due mesi». L'obiettivo ultimo: «Riorganizzarsi e applicare i costi standard per rcuperare risorse da reinvestire all'interno del sistema», perché «La malagestione compromette il diritto alla salute».