Dal Governo

Disabilità: presentato il Programma d'azione. E il ministro Giovannini promette: subito un sistema di monitoraggio

di Barbara Gobbi

Non resterà un libro dei sogni, confinato alla carta. La promessa è arrivata solenne questa mattina, in occasione del lancio a Roma del primo Programma nazionale delle politiche per la disabilità, che sarà discusso e analizzato domani a Bologna. Sul piatto, sette linee di azione molto concrete, cui negli ultimi mesi ha lavorato l'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità. Nuovi criteri di accertamento dell'handicap, diritto alla riabilitazione, lavoro e occupazione, scuola e formazione, inclusione nella società, accessibilità e mobilità, cooperazione internazionale. Questi i temi su cui il Programma si sofferma, analizzando lacune in molti casi gravissime e proponendo soluzioni concrete. «Il piano d'azione contenuto nel Programma - ha tenuto a precisare la vice ministra Maria Cecilia Guerra - si fa forte della della Convenzione Onu, vincolante in quanto l'Italia è tra gli Stati sottoscrittori, e della strategia Ue sulla disabilità 2010-2020. Il principio da cui muove è che alle persone disabili non vanno garantiti diritti specifici, ma esattamente gli stessi diritti assicurati a ogni persona».

Va sul concreto il ministro Enrico Giovannini, che garantisce l'immediata attivazione di un sistema stringente, affidato anche all'implementazione di banche dati e sistemi informativi, di monitoraggio del Programma d'azione. «Sul modello - precisa - di quello attivato con l'ultima riforma del mercato del lavoro».

Soddisfatte a metà le associazioni. Che se da un lato sottolineano l'importanza della Conferenza di domani e sabato a Bologna e l'ampia partecipazione al dibattito garantita dal ministero ai diretti interessati, riaprono le polemiche sull'Isee. Per Giovanni Pagano (Fand) e Pietro Barbieri (Fish), il Dpcm ora all'esame delle Camere sconta ancora il peccato originale di inserire nel calcolo dei reddito ai fini Isee le indennità di accompagnamento. Non entra nel merito Guerra, che però promette: «Nel complesso, il nuovo Indicatore produrrà sicuramente un miglioramento per quanto riguarda le persone con gravi disabilità e con reddito basso».