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«Aprire le terapie intensive»: il parere del Comitato nazionale di bioetica

"Aprire" le terapie intensive fa bene alla salute dei pazienti e dei familiari. Il Comitato nazionale per la bioetica, nel parere diffuso oggi e curato da Andrea Nicolussi, sdogana uno dei tabù che continuano a regolare l'organizzazione degli ospedali. E sottolinea come troppo spesso le "visiting policies" basate sulla rigida chiusura delle rianimazioni aggiungano solitudine alla già grave condizione di malattia.

Al contrario, il rispetto del principio costituzionale del rispetto della persona nei trattamenti sanitari ex articolo 32 della Costituzione imporrebbe un atteggiamento diverso: una presa in carico del paziente non solo come individuo isolato e come mero corpo da curare, ma come persona con le sue relazioni significative dalle quali non deve essere forzatamente separato.

Il parere fa riferimento ai dati e alle ricerche più recenti, che hanno dimostrato come la promozione dell'accesso alla terapia intensiva per familiari e visitatori non solo non è pericolosa per i pazienti, ma anzi è benefica sia per loro sia per le famiglie. In particolare l'"apertura" della TI non causa un aumento delle infezioni nei pazienti, mentre si riducono in modo statisticamente significativo tanto le complicanze cardio-vascolari quanto gli anxiety score; inoltre, i pazienti presentano indici ormonali di stress significativamente più bassi.

Un ulteriore effetto benefico è rappresentato dalla netta riduzione dell'ansia nei familiari. Un esempio per tutti: le mamme dei bambini ricoverati in terapie intensive aperte hanno indici di stress più contenuti di quelle di bambini nelle terapie intensive con "accesso limitato".

Per i bioeticisti del Comitato, dunque, l'organizzazione va adeguata. Recuperando il divario che ci separa (anche in questo) da altri Paesi in Europa e in America che già da tempo si sono orientati con successo in questa direzione. Senza cadere nella trappola di confondere la terapia intesiva aperta con una terapia intensiva "senza regole": serve al contrario una disciplina che permetta di organizzare le aperture in modo da salvaguardare anche gli altri valori in gioco.

Il testo non manca di affrontare, a questo proposito, la questione delle norme di condotta che i visitatori devono rispettare per mantenere l'accesso alle terapie intensive ordinato,sicuro, rispettoso dei luoghi e delle persone e proficuo.