Dal Governo

Influenza, in cantiere il vaccino dai 50 anni in su. Le linee della Salute per la stagione 2013-14.

di Rosanna Magnano

Il vaccino anti-influenzale gioca d'anticipo. Si avvierà nei prossimi mesi una discussione approfondita tra tutti gli stakeholder per valutare l'abbassamento dell'età di raccomandazione per la stagione influenzale 2014-2015 da 60 a 50 anni. E' quanto previsto nelle linee guida per la stagione 2013-14 per la prevenzione e il controllo dell'influenza diffuse dal ministero della Salute. Diversi Paesi lo hanno già fatto. Alcuni, come gli Stati Uniti, raccomandano la vaccinazione per ogni fascia di età indipendentemente dalle condizioni cliniche. «Numerosi studi - si legge nel documento della Salute - farmaco-economici dimostrano la piena sostenibilità della vaccinazione anti-influenzale al di sopra dei 50 anni, che risulta invariabilmente costo efficace. Uno di essi (che coinvolge diversi Paesi) riporta addirittura che per l'Italia l'estensione di indicazione genererebbe un risparmio (cost-saving)».

Il nuovo vaccino. La composizione del vaccino si basa sulle informazioni sui ceppi virali circolanti e sull'andamento delle ILI raccolti dal Global Influenza Surveillance Network dell'OMS, che si avvale della collaborazione dei National Influenza Centres (NIC) presenti in 83 Paesi. L'OMS ha indicato che la composizione del vaccino per l'emisfero settentrionale nella stagione 2013-2014 sia la seguente:
- antigene analogo al ceppo A/California/7/2009 (H1N1)pdm09;
- antigene analogo al ceppo A/Victoria/361/2011 (H3N2); A/Texas/50/2012 (H3N2)
- antigene analogo al ceppo B/Massachusetts/2/2012.
Il nuovo vaccino conterrà, dunque, la nuova variante B/Massachusetts/2/2012 che sostituirà il ceppo vaccinale 2012/2013, B/Wisconsin/1/2010. Entrambi i virus appartengono allo stesso lineaggio B/Yamagata/16/88. Il periodo destinato alla conduzione delle campagne di vaccinazione antinfluenzale è, per la situazione climatica e per l'andamento temporale mostrato dalle epidemie influenzali in Italia, quello autunnale, a partire dalla metà di ottobre fino a fine dicembre.

Altre misure di prevenzione. Ma la campagna informativa da avviare per la prossima stagione influenzale dovrà includere anche altre misure non farmaceutiche. Tra i messaggi da privilegiare: l'igiene respiratoria (contenimento della diffusione derivante dagli starnuti, dai colpi di tosse, con la protezione della mano o di un fazzoletto, evitando contatti ravvicinati se ci si sente influenzati); l'evidenziazione che un gesto semplice ed economico, come il lavarsi spesso le mani, in particolare dopo essersi soffiati il naso o aver tossito o starnutito. «Sebbene tale gesto sia sottovalutato - sottolinea il documento - esso rappresenta sicuramente l'intervento preventivo di prima scelta, ed è pratica riconosciuta, dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, tra le più efficaci per il controllo della diffusione delle infezioni anche negli ospedali».


Stagione 2012-2013. Il picco epidemico è stato raggiunto nella sesta settimana del 2013 con un livello di incidenza pari a 9,97 casi per 1000 assistiti. Il periodo epidemico (incidenza superiore a 2 casi per 1000 assistiti) ha avuto una durata di 15 settimane. L'incidenza cumulativa osservata durante la stagione 2012-2013 è stata pari a 105 casi per 1000 assistiti. La scorsa stagione influenzale è stata, quindi, caratterizzata da un'incidenza cumulativa medio alta (116 casi per 1000 nella stagione 2004-2005, 99 casi per 1000 assistiti nella stagione pandemica 2009-2010). L'incidenza cumulativa osservata nelle due fasce di età pediatrica è stata 4 di 265 casi per 1000 assistiti nella fascia di età 0-4 anni e di 194 casi per 1000 assistiti nella fascia di età 5-14 anni. L'incidenza decresce all'aumentare dell'età, e raggiunge il valore minimo negli anziani (90 casi per 1000 assistiti tra 15 e 64 anni, a 37 casi per 1000 tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni).

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