Dal Governo

Via libera al decreto scuola: graduatoria unica per gli specializzandi

Il bonus maturità non vedrà mai la luce. A cancellarne l'introduzione, che sarebbe dovuta scattare per quest'anno accademico tra mille polemiche, è il decreto legge "Misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca" che porta la firma del ministro Maria Chiara Carrozza. Il testo è stato approvato oggi dal Consiglio dei ministri (leggi la sintesi delle novità nel comunicato di Palazzo Chigi ) proprio in concomitanza coni test di ammissione a Medicina e Odontoiatria , prima tornata delle selezioni per l'accesso alle facoltà per cui si prevede il numero chiuso.

Lo stesso decreto prevede, come anticipato su questo sito giovedì scorso, l'istituzione della graduatoria unica nazionale per i medici che vogliono accedere alle scuole di specializzazione e la rivisitazione triennale, non più annuale, degli importi dei contratti di formazione specialistica. Soddisfatta l'Associazione nazionale giovani medici (Sigm). «Ringraziamo il ministro Carrozza per aver prestato fede all'impegno assunto», dice il presidente Walter Mazzucco. «L'adozione di una
graduatoria unica nazionale e di criteri di valutazione non più discrezionali consentirà di rilanciare e di rendere più competitivo il sistema formativo professionalizzante post laurea di medicina».

Nel provvedimento è finito poi l'altolà alle sigarette elettroniche nelle scuole inizialmente previsto nel Ddl Lorenzin approvato a fine luglio dal Consiglio dei ministri: è stato inserito nel nuovo Dl per consentire l'entrata in vigore in concomitanza con l'inizio dell'anno scolastico.

Novità, inoltre, sul fronte della ricerca: la quota premiale del fondo di finanziamento degli enti di ricerca (almeno il 7% del Fondo totale) sarà erogata, in misura prevalente, in base ai risultati ottenuti nel procedimento di valutazione della qualità della ricerca (Vqr).

«Ci interessa ricominciare a investire sull'educazione e l'istruzione dopo anni di tagli», ha esordito il premier Enrico Letta illustrando il decreto al termine della riunione del Governo. «L'istruzione è il centro per il rilancio del Paese. Queste sono solo le prime risposte, perché le risorse sono limitate, ma ne verranno altre. E finalmente ritorna l'impegno per il diritto allo studio, uno dei temi più complessi, controversi e purtroppo più tagliati».

Per il 2014 il Dl investe sul «welfare dello studente» con 100 milioni per aumentare il Fondo per le borse di studio a partire dal 2014, con altri 15 milioni per garantire ai capaci e meritevoli ma privi di mezzi il raggiungimento dei più alti livelli di istruzione (contributi e benefici saranno erogati in base a tre parametri: l'esigenza di alleggerire la spesa delle famiglie per pasti e trasporti; le condizioni economiche dello studente sulla base dell'Isee; il merito negli studi in base alla valutazione scolastica); con altri 15 milioni (3,6 per il 2013 e 11,4 per il 2014) per la lotta alla dispersione scolastica.

Ma l'investimento complessivo è molto più consistente. «Il decreto prevede interventi totali da 13 milioni nel 2013, 305 milioni nel 2014 e, a regime, 400 milioni nel 2015», ha spiegato la ministra Carrozza, aggiungendo che la copertura (su cui c'era stato qualche malumore dell'Economia) arriva per lo più dalle accise sugli alcolici.

Il pezzo forte del provvedimento resta comunque la parte su docenti e personale. «Ci saranno 27mila immissioni in ruolo di insegnanti di sostegno - ha continuato Carrozza - e c'è un piano triennale che prevede l'assunzione complessiva di 69mila insegnanti. In un momento di crisi come questo, il Governo dà un segnale importante». Cifre importanti, che includerebbero la stabilizzazione dei posti attualmente ricoperti da supplenti (oltre 26mila nel triennio 2014-2016). In più il provvedimento prevede l'assunzione entro il 2016 di 16mila Ata (ausiliari tecnici e amministrativi).