Dal Governo

Specializzandi e addio al bonus maturità: ecco gli articoli del testo di Palazzo Chigi

Ecco gli articoli 21 e 22 del testo del decreto legge sulla scuola , approvato ieri dal Consiglio dei ministri. Il primo cancella già da quest'anno il "bonus maturità", ovvero il maggior punteggio assegnato agli studenti per l'ammissione alle facoltà a numero chiuso. Il secondo, come anticipato su questo sito da giovedì scorso , istituisce la graduatoria nazionale per i medici che tentano di accedere alle scuole di specializzazione e fissa a tre anni la scadenza entro cui devono essere rideterminati gli importi dei contratti di formazione specialistica.

Intanto ieri sono partiti tra le polemiche i test per i corsi di medicina e odontoiatria. I 74.312 aspiranti dottori (per 10.771 posti disponibili) sono stati chiamati a rispondere, nell'arco di 100 minuti, a 60 quesiti predisposti da esperti del ministero dell'Istruzione, con 5 opzioni su argomenti di cultura generale (5), di ragionamento logico (25), di biologia (14), di chimica (8) e di fisica matematica (8). I quiz hanno spaziato dal Fondo monetario internazionale all'autore del don Chisciotte, dalle ere geologiche alla filosofia, fino alla vita pratica dell'automobilista (inversione delle gomme, scelta del percorso più veloce e media oraria).

Scontate le critiche. Ma sulla scelta a monte del numero chiuso è intervenuto il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, Amedeo Bianco, che è anche senatore Pd: «Ritengo che sia giusto programmare gli accessi alle facoltà di medicina e odontoiatria». La programmazione è utile e necessaria «a garantire una formazione adeguata per un corso di studi lungo, faticoso e altamente professionalizzante e a far corrispondere la domanda di lavoro con l'offerta, nel momento in cui i giovani medici escono dall'università».

Forse il quiz non è lo strumento perfetto? «Lo strumento perfetto non esiste», ha sottolineato Bianco. «Forse sarebbe più utile individuare una serie di strumenti» tenendo conto anche del fatto che «non è facile cogliere tutte le caratteristiche necessarie a un futuro medico in ragazzi di 18 anni».