Dal Governo

Cecità: crescono i bisogni, calano a picco le risorse. Il ministero della Salute lancia l'allarme

di Barbara Gobbi

Mai un taglio così drastico, tale da mettere a rischio l'attuazione dei Piani regionali e delle linee guida internazionali sulle azioni di contrasto a ipovisione e cecità. E' l'allarme lanciato dal ministero della Salute nella Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione delle Politiche inerenti
la prevenzione della cecità, educazione e riabilitazione visiva (L. 284/97 art. 2 c. 7), appena pubblicata.
A fronte di un aumento delle persone ipovedenti - e quindi della domanda assistenziale e dei bisogni di cura - dovuto all'invecchiamento della popolazione, alle nuove tecnologie che negli ultimi decenni sono state in grado di intervenire sulla cecità ma hanno danno vita a un'ampia categoria di pazienti con residuo visivo parziale insufficiente a garantire un completo grado di autonomia - i soldi a disposizione sono stati drasticamente ridotti.

«Si segnala - si legge dunque nella Relazione del ministero - che, come riportato nello schema di riparto (VEDI CORRELATO), la legge di stabilità ha previsto una riduzione dei finanziamenti per il prossimo esercizio (pagamenti da effettuare nel 2014 per le attività delle regioni svolte nell'anno 2013), passando dai 2.109.382,42 euro già impegnati per il 2012 alla somma di soli 194.082,00 euro previsti per le attività svolte nel 2013. In proposito si segnala che la legge 284/97 stanziava 5 miliardi di lire a favore delle Regioni e Province autonome (pari a € 2.582.257). Nel corso dei successivi anni si è vista la riduzione progressiva dello stanziamento, ma mai un taglio così drastico».

Le prime a farne le spese - a parte, com'è ovvio, i pazienti - saranno le Regioni, impegnate in una difficile operazione di recupero delle disparità territoriali nell'assistenza e che hanno a disposizione, per la programmazione delle attività di prevenzione affidati anche a contratti di collaborazione e a convenzioni, esclusivamente i finanziamenti previsti dalla legge 284. «Il taglio delle risorse - spiegano ancora dal ministero - impatterà quindi negativamente sull'intero territorio nazionale, sulle prestazioni erogate e sui servizi offerti ai disabili visivi, contrastando gli effetti delle azioni di governo centrale». Non solo: «Appare a rischio il rispetto di quanto richiesto dalla Legge di ratifica (L. 3/3/09) della Convenzione Onu dei diritti delle persone con disabilità, soprattutto in relazione all' Art. 26 Abilitazione e riabilitazione, che impegna gli Stati parti a organizzare, rafforzare e sviluppare servizi e programmi complessivi per l'abilitazione e la riabilitazione».

LA SCHEDA

- Nella prima parte della Relazione sono descritte le attività svolte dalla Direzione generale della Prevenzione, con i dettagli finanziari per l'esercizio 2012 e la Tabella delle quote spettanti (stanziamento 2013 per le Regioni), in base ai criteri di ripartizione concordati.
Sempre nella prima parte vengono anche descritte le attività svolte dalla sezione italiana dell'Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità onlus (IAPB Italia onlus) e dal Polo nazionale di servizi e ricerca per la prevenzione della cecità e la riabilitazione visiva degli ipovedenti.
- Nella seconda parte della Relazione sono invece riportate le attività svolte dei Centri di educazione e riabilitazione visiva (Crv), individuati, ai sensi della L. 284/97, dalle Regioni e Province Autonome, con evidenza delle differenze rilevate sull'intero territorio nazionale.
- Infine sono riportati i riferimenti normativi, in materia di prevenzione cecità e riabilitazione visiva.