Dal Governo

Legge di stabilità: il Consiglio dei ministri accetta «zero tagli» per la sanità. Ecco le linee guida

Appena iniziato il Consiglio dei ministri che deve varare la legge di stabilità 2014, subito la prima indiscezione: il Cdm ha accettato la proposta del ministro Lorenzin di «zero tagli» per la sanità nel 2014 e negli anni successivi se questo funzionerà, attendendo gli effetti dei risparmi previsti nel Patto per la Salute.

il ministro Beatrice Lorenzin si é impegnata a contenere sprechi al tavolo con le Regioni nell'ambito del Patto per la salute che sarà siglato entro l'anno; a fronte di questo impegno l'esecutivo ha deciso collegialmente di evitare tagli al settore per l'anno prossimo e per quello successivo.

Durante il Consiglio dei ministri, Beatrice Lorenzin, avrebbe sottolineato che una simile sottrazione avrebbe compromesso il funzionamento dei servizi sanitari in almeno 15 Regioni.

No ai tagli, dunque, ma interventi mirati all'interno del Patto per la Salute, quindi coordinati da ministero e Regioni, con effetti virtuosi sulla spesa che porterebbero persino più risparmi di quelli inizialmente previsti dalla legge di Stabilità. La norma sarà sostituita con il taglio ad altri capitoli di spesa

A confermare lo stop ai tagli è stato lo stesso presdiente del Consiglio Letta: «Non ci saranno tagli alla sanità nei prossimi tre anni». Ha detto in un primo punto stampa a Palazzo Chigi, durante i lavori del Consiglio dei ministri. Passo avanti nella giusta direzione: prospettiva trienneale d certezza.

«È la prima volta in 10 anni che non ci sono tagli alla sanità. Sono veramente contenta, perché in questo modo abbiamo messo in sicurezza la salute degli italiani per i prossimi anni. Ora abbiamo le basi per fare buona sanità», ha commentato Beatrice Lorenzin.

«Grande apprezzamento al ministro della Salute Beatrice Lorenzin per aver mantenuto la promessa di non penalizzare ulteriormente le imprese del farmaco» viene espresso dal presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi che commenta così le dichiarazioni del premier, Enrico Letta, secondo le quali il testo della Legge di Stabilità non contiene tagli alla Sanità - e quindi al settore farmaceutico: «Per la prima volta, dopo le undici misure degli ultimi sei anni per quindici miliardi di euro, una manovra finanziaria non va a reperire le risorse dalla farmaceutica per coprire i buchi di altre voci della spesa. Il ministro e il Governo hanno dato prova concreta di riconoscere questo settore come un asset industriale e ad alta tecnologia, strategico per il rilancio dell'economia e del Paese».

Le dichiarazioni del premier Letta sull'assenza di tagli in sanità nella Legge di stabilità «sono un risultato positivo e frutto del lavoro e della capacità di ascolto del governo. Si dà futuro alla sanità». È entusiasta il commento del presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, che annuncia: «Ora costruiremo il Patto per la salute dando il via ad un lavoro necessario di definizione dei livelli essenziali di assistenza, di contrasto agli sprechi. Si esce finalmente da una visione ragionieristica».

Errani fa notare che il comparto della sanità è quello che più ha contribuito al risanamento della spesa pubblica con 30 miliardi di minori costi. «È infine importante che siano previsti, come pare, - conclude - i due miliardi per evitare l'introduzione dei ticket in sanità dal primo gennaio 2014».
Sui tagli che si abbatterebbero invece sulle Regioni, Errani si limita a dire: «Valuteremo in modo serio e responsabile, come del resto abbiamo sempre fatto».