Dal Governo

Legge di stabilità 2014: il "sospiro di sollievo" delle categorie

«È la prima volta in 10 anni che non ci sono tagli alla sanità. Sono veramente contenta, perché in questo modo abbiamo messo in sicurezza la salute degli italiani per i prossimi anni. Ora abbiamo le basi per fare buona sanità», ha commentato a caldo l'approvazione della legge di stabilità senza tagli al settore sanitario (VEDI ) il ministro della Salute Beatrice Lorenzin.

«Grande apprezzamento al ministro della Salute Beatrice Lorenzin per aver mantenuto la promessa di non penalizzare ulteriormente le imprese del farmaco» viene espresso dal presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi che commenta così le dichiarazioni del premier, Enrico Letta, secondo le quali il testo della Legge di Stabilità non contiene tagli alla Sanità - e quindi al settore farmaceutico: «Per la prima volta, dopo le undici misure degli ultimi sei anni per quindici miliardi di euro, una manovra finanziaria non va a reperire le risorse dalla farmaceutica per coprire i buchi di altre voci della spesa. Il ministro e il Governo hanno dato prova concreta di riconoscere questo settore come un asset industriale e ad alta tecnologia, strategico per il rilancio dell'economia e del Paese».

L'assenza di tagli in sanità nella Legge di stabilità «è un risultato positivo e frutto del lavoro e della capacità di ascolto del Governo. Si dà futuro alla sanità». È entusiasta il commento del presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, che annuncia: «Ora costruiremo il Patto per la salute dando il via ad un lavoro necessario di definizione dei livelli essenziali di assistenza, di contrasto agli sprechi. Si esce finalmente da una visione ragionieristica».
Errani fa notare che il comparto della sanità è quello che più ha contribuito al risanamento della spesa pubblica con oltre 30 miliardi di minori costi. «È infine importante che siano previsti, come pare, - conclude - i due miliardi per evitare l'introduzione dei ticket in sanità dal primo gennaio 2014».
Sui tagli che si abbatterebbero invece sulle Regioni, Errani si limita a dire: «Valuteremo in modo serio e responsabile, come del resto abbiamo sempre fatto».

«L'azzeramento dei tagli alla sanità? Un brillante successo per il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Meriti vanno però anche alle associazioni di categoria e alle Regioni che in queste ore si sono battute per scongiuare tagli che sarebbero stati catostrofici per il sistema», ha commentato il presidente della Fiaso Valerio Fabio Alberti.

Anche Federfarma «esprime grande apprezzamento per l'operato del ministro della salute Beatrice Lorenzin».
«È estremamente positivo il fatto che il ministro Lorenzin abbia tenuto conto delle preoccupazioni degli operatori del settore riguardo alle conseguenze negative che ulteriori tagli avrebbero prodotto sull'efficienza del servizio farmaceutico, già oggi messo a dura prova dai continui interventi di contenimento della spesa» ha dichiarato Annarosa Racca, presidente di Federfarma. «Aver evitato nuove e pesanti penalizzazioni, che avrebbero avuto ripercussioni fortemente negative sui cittadini, è un risultato politico importante. Infatti ora sarà possibile aprire un confronto tra Istituzioni e farmacie sullo sviluppo del settore farmaceutico e sul ruolo che le farmacie stesse, in sinergia con i medici di medicina generale, possono assumere nel processo di potenziamento delle cure primarie, in linea con quanto previsto dal Governo nella nota di aggiornamento al Def 2013. Garantiremo tutta la nostra disponibilità a Governo e Regioni – conclude – per favorire una razionalizzazione del sistema che permetta di ottenere risultati strutturali in termini di trasparenza, contenimento dei costi e miglioramento del servizio».

«Dopo decenni in cui la sanità italiana, e in particolare l'assistenza farmaceutica sono stati oggetto di tagli lineari, il fatto che questa volta si sia scelta un'altra via per la Legge di stabilità è senz'altro un elemento positivo» ha detto il presidente della Federazione degli Ordini dei farmacisti, senatore Andrea Mandelli. «Va dato atto al Governo, e in particolare al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, di essersi adoperati per evitare una soluzione semplice ma potenzialmente disastrosa per il paese. Quando si interviene sulla sanità in modo indiscriminato si corrono inevitabilmente due rischi - prosegue -. Il primo è di tagliare le gambe a un comparto industriale, che va dalle tecnologie di imaging diagnostico al farmaco, che ancora è in grado di dare occupazione in Italia e di esportare, dall'altro si fa ve nire meno la coesione sociale. Il farmacista è da sempre testimone diretto quanto la politica di "austerity della salute" stia incidendo sulla vita quotidiana dei cittadini, ma anche sulla funzionalità stessa del servizio farmaceutico. Ora si deve ottimizzare l'impiego delle risorse. E' un passo fondamentale, ma che non può essere condotto sotto la mannaia delle continue riduzioni del Fondo sanitario che abbiamo sperimentato finora».