Dal Governo

Carceri a misura di mamme: il ministro Cancellieri annuncia l'apertura di 5 nuove strutture

Entro la fine del prossimo anno saranno aperti in Italia cinque nuovi Icam, gli istituti a custodia attenuata destinati ad accogliere le detenute madri e i loro bambini. Lo ha annunciato oggi il ministro della Giustiza Anna Maria Cancellieri nel corso di una conferenza stampa insieme al presidente della commissione Diritti umani del Senato Luigi Manconi. Oggi queste strutture alternative al carcere, pensate per madri e bambini, sono presenti solo a Milano e Venezia.
«Le detenute che stanno in carcere con i figli da 0 a 3 anni - ha detto il ministro a seguito dell'audizione alla commissione di Palazzo Madama - sono oggi 44, con 45 bambini. Cinque donne e 5 bambini sono ospiti dell'Icam di Milano , 8 donne e 8 bambini di quello di Venezia'». La necessità, ha spiegato, è di intervenire nel Centro-Nord dove si concentra il maggior numero di casi di madri detenute con bambini. Tra giugno e dicembre del prossimo anno sono in programma un Icam in Piemonte, che servirà anche la Liguria, uno a Firenze, uno in Campania, anche per Abruzzo e Molise, uno nelle Marche che assorbirà anche l'Umbria. L'Emilia Romagna è già destinata a quello di Venezia.
A Roma c'è un progetto per Rebibbia, «ed è già stata indivuata una palazzina che sarà pronta entro giugno 2014». Per tutti gli istituti previsti «c'è già la copertura finanziaria». In futuro gli istituti potrebbero ospitare anche bambini più grandi. Infatti, ha ricordato Manconi, «dal 1 gennaio prossimo la legge renderà possibile fino a 6 anni la permanenza dei bambini in carcere con le madri».
Al Senato, tra l'altro è stato presentato un ddl, prima firmataria Emma Fattorini, per l'istituzione di case famiglia a Roma e Napoli e per favorire l'accesso dei figli delle detenute madri agli asilo nido comunali attraverso la stipula di convenzioni tra lo stesso ministero e Comuni e associazioni del settore.
Il ministro ha poi richiamato l'attenzione sulla realizzazione di case protette, «che competono agli enti locali», e per le quali «sarebbero auspicabili anche fondi da privati». Infatti, ha spiegato Cancellieri «sulla realizzazione delle case protette per i minori con più di 6 anni che abbiano genitori in carcere non abbiamo finanziamenti propri né la potestà giuridica, che spetta agli enti locali. Per questo per finanziarle auspico la collaborazione e i finanziamenti di privati, un obiettivo a cui stiamo lavorando».

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