Dal Governo

Costi standard: le Regioni raggiungono l'accordo, si parte dal 2013

Costi standard: occorre partire da subito, sapendo che l'applicazione per il 2013 sarà di tipo sperimentale, mentre il 2014 sarà l'anno dell'applicazione a regime. Le Regioni hanno raggiunto oggi l'accordo sui costi standard e chiederanno ora un incontro al ministro della Salute confermando in la decisione di approvare in Conferenza Stato-Regioni il Dpcm che individua le 5 Regioni di riferimento - Lombardia, Emilia Romagna, Veneto. Marche e Umbria - per partire subito sperimentalmente - perché è già fine anno - sui costi standard già nel riparto 2013 e nel 2014 si andrà pienamente a regime.

«Sottoporremo inoltre al ministro - ha detto Vasco Errani, presidente dei governatori - una proposta innovativa per migliorare ulteriormente la definizione dei costi standard e la loro applicazione».

«Una gran buona notizia quella della partenza dei costi standard, a cui se ne aggiunge un'altra altrettanto significativa con l'accelerazione sul Patto della salute», ha commenato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. «Sono pronta fin da subito - ha aggiunto il ministro - a mettere in atto tutte le misure necessarie per render operativa la "riforma". Quanto emerso oggi conferma il buon lavoro svolto tra Governo e Regioni, quindi possiamo realisticamente avviare un processo di riqualificazione del Ssn che punti su organizzazione e qualità fin dal prossimo anno».

L'iter ora prevede che si metta all'ordine del giorno la determinazione delle tre Regioni benchmark tra quelle già indicate dal Governo che verranno accettate contestualmente nella prossima Stato-Regioni (non quella di domani però). Poi si applicheranno i costi standard così determinati, ma solo per il 2013.

Dal 2014 le Regioni vogliono discutere con il Governo una modifica normativa che verrà messa a punto tra i governatori partendo da quella già sul tavolo con i risultati dei tavoli sul Patto per la salute.

L'ipotesi di base
Nell'ipotesi-guida delle Regioni il riferimento per determinare il fabbisogno è, secondo la prima analisi dei tecnici regionali, che questo si basi su Lea erogati in condizioni di efficienza e appropriatezza. Fabbisogni e costi standard dovranno essere definiti annualmente da Salute, ed Economia d'intesa con la Stato-Regioni e dovranno fare riferimento alle informazioni del Nsis.

Ma le Regioni benchmark non saranno più le tre del 2013: dal 2014 saranno rideterminate annualmente sulla base dei risultati raggiunti da tutte le Regioni senza piano di rientro, adempienti alla verifica del Tavolo ad hoc e individuate secondo indicatori di qualità, quantità, appropriatezza ed efficienza dei servizi erogati e definiti per ciascun macrolivello di assistenza. E le Regioni in piano di rientro dovranno raggiungere gli standard fissati entro cinque anni.

Il valore del costo standard sarà la media pro capite pesata del costo per ciascuno dei macrolivelli nelle Regioni di riferimento e il livello di spesa sarà al lordo della mobilità passiva e al netto di quella attiva extraregionale, depurato delle entrate proprie, della quota di spesa che finanzia livelli di assistenza superiori a quelli essenziali e delle quote di ammortamento che hanno ulteriori coperture. Il costo standard è applicato alla popolazione pesata regionale. La quota per ogni Regione di riferimento non potrà comunque essere inferiore a quella percentuale già assegnata l'anno precedente ed eventuali risparmi rimangono a disposizione delle Regioni che li hanno ottenuti.