Dal Governo

Agenas: test Psa per la prostata bocciato da cittadini

«No» al Psa (antigene prostata specifico) come test di screening individuale per il tumore alla prostata negli uomini tra 55-69 anni: questo il il verdetto di una giuria di cittadini sul controverso esame nell'ambito di un progetto promosso da PartecipaSalute (iniziativa coordinata dall'Istituto Mario Negri di Milano, con il Centro Cochrane italiano e l'agenzia Zadig) e dall'Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali).

I motivi che hanno portato alla bocciatura del test da parte della giuria di cittadini - che si è riunita, ha valutato i dati scientifici e il materiale informativo disponibile, si è confrontata con gli esperti del settore e ha steso una delibera finale sull'argomento poi consegnata all'Agenas - risiedono nell'incertezza dell'esito del Psa e nel conseguente rischio di sovradiagnosi e di sfavorevole rapporto costo-benefici. Il percorso si è basato su un modello di 'democrazia deliberativa' noto a livello europeo e consolidato in particolare nel mondo anglossassone dove viene usato a scopo consultivo. Pe rquanto riguarda l'Italia già in precedenza un'altra giuria di cittadini si è già espressa sulla migliore strategia di screening del gene responsabile della fibrosi cistica.

La delibera consegnata all'Agenas e condivisa anche a livello ministeriale, e sarà al centro di un convegno che si terrà mercoledì 13 novembre al Mario Negri di Milano. «Il progetto - ha spiegato Sara Carzaniga di Agenas - nasce all'interno delle azioni di ricerca sostenute dall'Agenas per promuovere lo sviluppo di processi di empowerment di comunità nei sistemi sanitari regionali. Agenas da tempo ha organizzato un database che contiene le iniziative realizzate nelle regioni italiane relative alla partecipazione e al coinvolgimento dei cittadini, in forma individuale, organizzativa e di comunità, alla pianificazione, gestione e valutazione dei servizi sanitari ed è interessata allo sviluppo di progetti di ricerca in questi ambiti».

«Dall'esperienza - spiega il direttor dell'Agenas, Fulvio Moirano, emergono potenzialità e limiti. I promotori stanno ora valutando come la giuria dei cittadini si possa collocare all'interno dei diversi sistemi sanitari regionali, considerando anche le esperienze già esistenti di ascolto e partecipazione dei cittadini».