Dal Governo

Il nuovo riccometro è legge: cosa cambia per il welfare

di Barbara Gobbi

Il nuovo Isee è «a favore di famiglie e disabili, per le persone che ne hanno diritto e bisogno». Così il premier Enrico Letta ha battezzato la riforma dell'Indicatore della situazione economica equivalente, varata oggi dal Consiglio dei ministri dopo un lungo stallo. Il "riccometro" riveduto e aggiustato, secondo quanto previsto dall'art. 5 del decreto "salva Italia" (n. 201/2011), mira infatti a rendere più corretta la misurazione della condizione economica delle famiglie e a migliorare l'equità nell'accesso delle prestazioni da parte dei cittadini, «garantiti - spiegano in una nota dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali - dal fatto che questa valutazione avverrà secondo criteri definiti univocamente su tutto il territorio nazionale». «Con la riforma che abbiamo predisposto – commenta il ministro Enrico Giovannini – intendiamo non solo disporre di uno strumento più corretto per valutare le condizioni relative tra persone e famiglie con diverse possibilità economiche, ma anche restringere gli spazi all'evasione, ricordando che ogni presunta furberia, in effetti una vera e propria ruberia, toglie un'opportunità a coloro che ne hanno diritto».
La riforma, fortemente voluta dalla viceministra al Welfare Maria Cecilia Guerra, una volta "firmata" e pubblicata sarà di fatto operativa soltanto tra quattro mesi, quando saranno varati i decreti attuativi.

Il restyling introdotto dal nuovo Dpcm - all'insegna di "meno burocrazia, più controlli e più trasparenza" (v. testo) - è a sostegno delle situazioni di maggiore bisogno, come quelle che riguardano le persone con disabilità più grave e con redditi più bassi. Si riconosce un abbattimento diretto del reddito della famiglia in cui è presente un disabile, in funzione del grado di handicap (v. scheda correlata). Per le persone non autosufficienti è poi ammessa la deduzione delle: spese certificate per i collaboratori domestici e gli addetti all'assistenza personale, rette dovute per il ricovero presso strutture residenziali; spese relative alla situazione di disabilità, certificate ai fini fiscali, fino a 5mila euro). Restando in tema di fragilità, una novità importante riguarda la stima del reddito del nucleo familiare: il disabile adulto che vive con i genitori può fare nucleo a sé. Ancora: nel caso delle prestazioni residenziali in Rsa e case protette, si può tenere conto della condizione economica anche dei figli del beneficiario non inclusi nel nucleo familiare. «Si differenzia così - sottolineano ancora dal ministero - la condizione economica dell'anziano non autosufficiente che ha figli che possono aiutarlo (tenuto conto anche dei loro carichi familiari) dalla condizione dell'anziano che non ha alcun sostegno per fronteggiare la spesa per il ricovero in struttura».

Introdotto anche l'Isee "corrente": sarà cioè possibile ricalcolare l'indicatore in caso di variazioni del reddito corrente superiori al 25% rispetto a quello inserito nell'ultima dichiarazione dei redditi.